il manifesto 24.12.15
La legge dei 500 euro di Renzi non vale per tutti
Legge di stabilità. Dalla mancia di 500 euro sono stati esclusi i 18enni nati in Italia da genitori stranieri. La discriminazione di stato spinge qualcuno nel Pd a chiedere l'estensione del bonus con il milleproroghe. Gli 80 euro destinati alle forze dell'ordine sono una tantum: non contano per la pensione, nè per la liquidazione. E dureranno per un anno
di Roberto Ciccarelli
ROMA La legge dei 500 euro non vale per i ragazzi e le ragazze nati in Italia da genitori stranieri che compiranno 18 anni nel 2016. La legge di stabilità approvata martedì conferma la discriminazione di stato compiuta dal governo Renzi. La «social card» da usare nei musei, teatri e cinema, per attività sportive e culturali sarà valida per i 18enni nati da genitori italiani. Un’esclusione particolarmente odiosa che conferma i i dubbi sulla mancia inventata da Renzi all’indomani degli attentanti di Parigi: ad ogni euro investito in sicurezza — disse il presidente del Consiglio — deve corrispondere un euro investito nella cultura.
Questo «investimento» singolare è un’«una tantum» erogata nei mesi precedenti alle elezioni amministrative, quando diverse centinaia di migliaia di giovani si recheranno per la prima volta alle urne. I giovani nati da genitori stranieri, e non comunitari, non votano. Contro questa esclusione ieri si è appellata anche l’Inca. E qualcuno si è mosso nel Pd. Se il presidente della commissione Bilancio alla Camera Francesco Boccia ha ammesso l’errore, ma ha escluso per il momento un intervento, ieri il deputato pd Umberto D’Ottavio ha ipotizzato che nel milleproroghe potrebbe esserci una norma per permettere a tutti i 18enni residenti in Italia di «beneficiare del bonus cultura». Al momento in cui scriviamo non abbiamo avuto conferme.
La politica delle mance di Renzi ha trovato un altro mercato da finanziare: quello dell’intrattenimento. Invece di garantire ai 18enni un reddito individuale di formazione, da usare come sostegno alle proprie esigenze di vita, il governo gli ha messo in mano una «card» vincolata alla spesa.
Nella partita dei bonus ci sono anche le forze dell’ordine. Il governo ha esteso anche a loro gli 80 euro di bonus Irpef (960 euro all’anno). Ieri i sindacati di polizia Sap, Coisp, Consap, Sappe per la penitenziaria, Sapaf per i forestali, il Conapo per i vigili del fuoco hanno rivelato che gli 80 euro sono «una tantum»: valgono solo per il 2016, ma non per la pensione, nè per la liquidazione. Servono per rimediare ai sei anni di blocco del contratto nazionale. Lo stesso è accaduto per i docenti a scuola: 500 euro, ma senza aumenti significativi al contratto.