giovedì 24 dicembre 2015

il manifesto 24.12.15
Mattarella, una grazia a stelle e strisce
Caso Abu Omar. Il presidente della Repubblica ha concesso la grazia a Betnie Medero e a Robert Seldon Lady, due agenti della Cia che parteciparono al sequestro dell'ex imam della maschea milanese di viale Jenner avvenuto il 17 febbraio 2003. Si tratterebbe di un atto simbolico per sottolineare il riconoscimento del "nuovo corso" dell'amministrazione Obama che non ricorrerebbe più ai "sequestri preventivi"
di Luca Fazio


Clemenza simbolica, ma a stelle e strisce. Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ieri ha firmato tre decreti di concessione di grazia ai sensi di quanto previsto dall’articolo 87 comma 11 della Costituzione. I graziati sono Massimo Romani, Betnie Medero e Robert Seldon Lady. Del primo diremo solo che si tratta di un uomo condannato a 40 anni di reclusione in Thailandia (è già stato trasferito in Italia) per detenzione di stupefacenti. In questo caso il capo dello Stato ha considerato che la pena inflitta in Italia per fatti analoghi è inferiore, e ha tenuto conto del buon comportamento del detenuto che ha scontato quasi otto anni di carcere.
Molto diverso, invece, è il caso degli altri due condannati graziati da Sergio Mattarella e viene da chiedersi quale considerazione abbia spinto il presidente a cancellare la pena a Betnie Medero e Seldon Lady, non proprio due condannati qualsiasi visto che si tratta di due agenti della Cia implicati in un clamoroso rapimento avvenuto di fronte alla moschea milanese di viale Jenner il 17 febbraio 2003. Azione illegale, compiuta in un paese straniero, che ha visto la partecipazione di altre ventiquattro persone. Il rapito, l’ormai celebre imam Abu Omar, era sospettato di attività terroristica e trascorse alcuni anni di prigione in Egitto, dove fu ripetutamente torturato. Il caso internazionale ha impegnato per anni la procura di Milano e ha coinvolto anche i vertici del Sismi mettendo in imbarazzo tutti i governi italiani che hanno sempre opposto il segreto di Stato per non ammettere il proprio coinvolgimento nella vicenda (e per non infastidire l’ingombrante amico americano). Quasi inutile aggiungere che i due agenti degli Usa non hanno mai più messo piede in Italia. E dire che quello fu l’unico clamoroso reato commesso nei pressi di quella che un tempo veniva dipinta come una moschea-covo di pericolosi terroristi musulmani (erano gli anni della “guerra globale al terrore” di Bush).
Betnie Medero, si legge nella valutazione della domanda di grazia, non dovrà più scontare la pena di tre anni di reclusione e potrà anche tornare a svolgere i suoi pubblici uffici. Nel caso di Seldon Lady, numero due della Cia in Italia e considerato la mente del rapimento dell’imam — è stato condannato a nove anni di reclusione — la grazia è stata parziale, cioè di soli due anni. Quindi l’agente dovrà (dovrebbe) scontare ancora sette anni in un carcere italiano. Inutile aggiungere che la decisione del presidente della Repubblica italiana non avrà alcun effetto pratico, perché nessun presidente degli Stati Uniti permetterà mai a un altro stato di giudicare e condannare un suo “soldato”. Figuriamoci gli “amici” italiani.
Allora che senso ha questo atto di clemenza? La decisione del Quirinale, stando alle voci che circolano nei corridoi del parlamento, ha un valore puramente simbolico e servirebbe a sottolineare il riconoscimento del “nuovo corso” della politica americana, in considerazione del fatto che il presidente Obama da tempo ha promesso di non ricorrere più ai sequestri preventivi per “motivi di sicurezza”. Una pratica che è in palese violazione con le più elementari regole di uno stato di diritto. Va anche aggiunto che nel processo per il sequestro di Abu Omar erano stati condannati solo gli agenti americani in quanto gli 007 nostrani si sono sempre potuti avvalere del segreto di stato concesso dai governi di centrosinistra e centrodestra. Del resto non è la prima volta che vengono graziati i protagonisti del clamoroso rapimento di viale Jenner: già nel 2013 l’ex presidente Giorgio Napolitano concesse la grazia a Joseph Romano, un colonnello americano coinvolto nella stessa vicenda.
Quanto a Robert Seldon Lady, nonostante la grazia solo parziale concessa da Mattarella, potrà dormire sonni tranquilli. Il suo governo sa essere molto protettivo nei suoi confronti e glielo ha dimostrato più di una volta. Come quando due anni fa è stato arrestato a Panama proprio in seguito al mandato di cattura internazionale per il sequestro Abu Omar: nel giro di pochi giorni è stato riaccompagnato con tante scuse negli Stati Uniti. Sembra che il servizievole governo panamense abbia ritenuto “insufficiente” la documentazione inviata dalle autorità italiane.