Corriere 4.12.15
Il rapporto Ismu
In aumento i migranti che vivono in Italia Sono il 10% dei lavoratori
I migranti arrivano dal mare. Era evidente dalla contabilità degli sbarchi (213 mila nel biennio 2013-2014; 143 mila nel 2015 fino al 20 novembre), lo certifica il nuovo rapporto della Fondazione Ismu. Se si registra un aumento della presenza straniera in Italia, allora — fino a 5,8 milioni, il 9,5 per cento della popolazione totale — è per gli approdi attraverso il Mediterraneo. Che, però, già quest’anno sono calati e con l’«apertura» della rotta balcanica sono destinati a diminuire. Delle donne, uomini e bambini arrivati in barca, soltanto una minoranza ha presentato richiesta di protezione internazionale in Italia, la maggioranza ha continuato il viaggio oltre le Alpi. Anche questo dato viene confermato dal dossier: 65 mila domande d’asilo nel 2014; 61.545 tra il 1° gennaio e il 10 ottobre 2015. Di tutti i moduli inoltrati, si stima che il 50 per cento sarà accolto. Significa, comunque, che in Italia la presenza di titolari dello status di rifugiato è destinata a crescere. A fronte di un sistema finora abituato a cifre più piccole, dunque bisognoso di urgente revisione. La crescita complessiva degli stranieri in Italia resta contenuta (più 2,7 per cento rispetto all’anno precedente) a causa della crisi: continuano a diminuire gli ingressi per motivi di lavoro, meno 84 per cento dal 2010. Cresce, però, la cifra degli occupati stranieri, che arrivano al 10 per cento di tutti i lavoratori italiani. Fenomeno che coincide con il calo nella qualità degli impieghi offerti: soltanto gli immigrati li accettano. E quattro su dieci guadagnano meno di 800 euro al mese.