mercoledì 16 dicembre 2015

Corriere 16.12.15
Caso Cucchi, nuovo processo per i cinque medici
La Cassazione annulla la sentenza d’appello, confermata l’assoluzione delle guardie carcerarie
di Ilaria Sacchettoni


ROMA Sei anni dopo, i tre agenti di polizia penitenziaria accusati di aver pestato Stefano Cucchi, escono definitivamente di scena. La Cassazione conferma per loro la sentenza di assoluzione del secondo grado, laddove una prima indagine — basata sul testimone «meramente uditivo» Samura Yaja — li accusava di essere i responsabili. D’accordo con l’accusa rappresentata dal procuratore generale Nello Rossi, i giudici della Cassazione ordinano invece un nuovo processo per i medici del Pertini precedentemente assolti con una decisione che lo stesso pg aveva definito «ondivaga» e «incoerente».
Un esito che spiana la via alla nuova indagine e al tempo stesso ne valorizza le novità. Confermando, ad esempio, l’esigenza di una nuova perizia medica da effettuare. Medici e primario del Pertini erano stati accusati (e condannati in primo grado) di omissioni gravissime nei confronti del paziente-detenuto, al quale non avrebbero dato cibo né acqua. E al quale avrebbero negato perfino, ha sottolineato nella requisitoria Rossi, l’accompagnamento in bagno, come rivelato dall’autopsia sull’apparto urinario. Adesso il nuovo processo potrebbe giocarsi proprio su questo punto.
L’accusa chiedeva di non far calare «una pietra tombale» su una vicenda inquietante che ha incrinato il rapporto di fiducia fra cittadini e forze dell’ordine: «I cittadini hanno il diritto di pretendere che il monopolio della coercizione da parte delle forze dell’ordine non si traduca in sopraffazione».