domenica 13 dicembre 2015

Corriere 13.12.15
Il governatore della Toscana
Rossi: vedo del maschilismo dietro gli attacchi a Maria Elena. Il Pd antirenziano è ridicolo
La minoranza: “Senza di noi il partito non c’è più”
intervista di Alessandro Trocino


ROMA «Mi sembra che nel chiedere le dimissioni del ministro Boschi ci sia una logica illiberale, autoritaria e giustizialista». Enrico Rossi, governatore della Toscana, autocandidatosi a prossimo segretario del Pd, non condivide gli attacchi alla Boschi, chiamata in causa per il ruolo del padre nella Banca Etruria.
Il ministro non è in conflitto d’interesse?
«E per cosa? Siamo al punto che le colpe del padre, tutte da provare, ricadono sulla figlia? A quale livello di imbarbarimento siamo arrivati?».
Eppure un motivo di imbarazzo per il governo e per la Boschi c’è.
«Cosa si contesta esattamente al governo? Se ci sono responsabilità, non si guardi in faccia a nessuno. Ma mi pare che in questa vicenda ci sia un eccesso di giustizialismo. E anche un po’ di maschilismo. C’è un padre. E c’è una figlia, che ha fatto un percorso di vita autonomo e libero».
Saviano ne chiede le dimissioni.
«Lo trovo un imbarbarimento disgustoso e pazzesco».
Di chi sono le responsabilità nel caso della Banca Etruria?
«C’è la scelta iniziale profondamente sbagliata e arrogante di Monti, che rinunciò ai finanziamenti europei. Così ci siamo trovati a risanare le banche tedesche e spagnole, con l’Europa che alza il ditino».
Ci sono responsabilità anche di Renzi e del governo?
«Ricordo che ai tempi di Monti, Stefano Fassina era il responsabile economico del Pd. Per dire che Renzi non può essere considerato responsabile di tutto. Detto questo, il governo doveva pensare da subito agli obbligazionisti e deve restituire i loro risparmi».
Per il sindaco di Firenze Dario Nardella destra e sinistra sono concetti superati.
«Non condivido quasi nulla di quanto detto al Corriere dall’amico e compagno Nardella. Stiamo attenti a scardinare i cardini valoriali sui quali è nato il Pd. La necessità di confrontarsi con la competitività per la sinistra non l’ha inventata Nardella. Ma non bisogna dimenticare il disagio sociale e i 4,5 milioni di poveri».
Nel Pd convivono iperrenzismo e antirenzismo.
«Non mi convince la contrapposizione. Sono critico con il premier su alcuni temi, ma trovo l’antirenzismo una posizione minoritaria, ridicola e antipopolare. Si metabolizzi che è il capo del partito».
Bersani attacca la Leopolda: non ha le bandiere pd.
«Ma a che serve questo attacco? Sono sei anni che non ci sono e ha preso valanghe di voti nelle sezioni rosse».
La sinistra critica il doppio incarico di leader e premier.
«Non l’ha mica inventata Renzi: è nello Statuto. Semmai si ripensi la forma partito. Mia moglie mi dice: che mi iscrivo a fare al Pd? Non avrei alcun diritto in più. Ha ragione. Nel rispetto del principio per cui dentro un partito ci si adegua alla maggioranza, si eviti la reductio ad unum . C’è la Leopolda? Bene si organizzino anche le altre aree».