Repubblica 8.11.15
Roberto Speranza
“Un errore clamoroso attaccare Pierluigi”
intervista di G. C.
ROMA «Sinistra italiana parte con il piede sbagliato se il primo obiettivo è colpire il Pd e la sinistra dem. È un errore clamoroso ». Roberto Speranza, leader di sinistra dem, difende il Pd e la minoranza che si muove «nell’orizzonte politico di ricostruire il centrosinistra».
Speranza, se lo aspettava che Fassina e D’Attorre appena usciti dal Pd attaccassero Bersani e voi della minoranza?
«Ho molto rispetto per le scelte sofferte fatte da questi amici. So che c’è una inquietudine vera in un pezzo del nostro mondo e chiedo a Renzi di non sottovalutarla con un’alzata di spalle. Però l’obiettivo deve essere quello di ricostruire il centrosinistra in Italia e allora non si può che partire dal Pd».
Lei pensa a un lavoro comune con “ Sinistra italiana”?
«Un filo comune, un filo rosso ci deve esserci tra chi sta dentro il Pd e si batte per evitare la prospettiva del Partito della Nazione e chi ne è ormai fuori, purché si continui a credere nella prospettiva del centrosinistra. Che non si può costruire senza il Partito democratico. Trovo molto sbagliato immaginare che il primo obiettivo di una forza di sinistra sia attaccare il Pd e in modo particolare chi, come noi della minoranza, si spende per mantenere il partito ancorato alla propria vocazione originaria ».
Bersani, e voi con lui, vi illudete, secondo Fassina, che Renzi possa fare politiche di sinistra.
«Voglio battermi con tutte le energie per questo obiettivo. La sinistra in Italia è il Pd prima di tutto così come il Pd senza sinistra non può esistere».
Un infortunio quindi quegli attacchi?
«I nemici della sinistra nel nostro paese sono altri. Sono i populismi, la destra demagogica e xenofoba. Chi vuole alimentare la sinistra non può avere come nemico il Pd».
Lei non crede quindi che si sia già trasformato nel Partito della Nazione?
«Penso di no e mi voglio battere tutti i giorni perché questa prospettiva sia evitata. Alcune misure anche nella legge di Stabilità hanno un tratto da Partito della Nazione. Perciò cercheremo di modificarle in Parlamento ».
Nessuna tentazione di scissione?
«Rispetto per chi è uscito. Dialogo. Ma reputo la loro una
scelta sbagliata».
Crede che “Sinistra italiana” faccia il gioco della destra?
«Non penso che faccia il gioco della destra però gli dico: “Attenzione, abbiamo un comune avversario e sta nella piazza di Bologna di Salvini e Berlusconi e nel populismo di Grillo».
Il rischio insomma di un assist a destra c’è?
«Conosco questi amici e non è questo il loro obiettivo».
Ci sarà un problema di alleanze alle amministrative di primavera?
«Spero che si possa ricostruire il centrosinistra a cominciare da quella tornata elettorale. Se il Pd non regge, la sinistra in Italia diventerà una cosa residuale»