Repubblica 8.11.15
Sfida di Sinistra Italiana “Contro Renzi nelle città Bersani si illude sul Pd”
Mille con Fassina e D’Attorre: “Fermiamo il liberismo stile Happy Days”. Il premier: “Solo un delirio onirico”
di Giovanna Casadio
ROMA Renzi come Fonzie. E la sinistra «patriottica» - battezzata appunto “Sinistra italiana” ha l’obiettivo dichiarato di essere l’alternativa all’Happy Days renziano. Il manifesto della nuova sinistra - che ieri si è riunita al teatro Quirino, ha creato un gruppo parlamentare di 31 deputati e presto, sperano, di dieci senatori - lo lancia Stefano Fassina. Quel “Fassina, chi?” con cui Renzi, appena nominato segretario dem nel 2014, apostrofò l’allora vice ministro dell’Economia del governo Letta. Fassina si dimise e ora, lasciato il Pd, lancia la sfida al premier: «Siamo alternativi al liberismo da Happy Days di Renzi... ». Annuncia che il Nobel Joseph Stglitz sarà il consulente economico e cita soprattutto Keynes.
“Sinistra italiana” nasce dall’unione in Parlamento dei vendoliani di Sel e dei fuoriusciti del Pd. A gennaio metterà radici in una manifestazione di piazza. Intanto tra mille “distinguo” e un bel po’ di assenti - non ci sono Pippo Civati, Maurizio Landini e neppure si vedono i sindaci di Milano e di Cagliari Giuliano Pisapia e Massimo Zedda - parte all’attacco del Pd. Il teatro è stracolmo e una folla preme alle porte, costringendo i leader a bissare i comizi: prima dentro, poi fuori per strada. Ma è un’offensiva che non ha solo Renzi nel mirino ma anche Pierluigi Bersani, l’ex segretario. Viene proprio dai fuoriusciti dem, da chi aveva creduto nel progetto della “ditta”, nel Pd bersaniano. «Pierluigi si illude, le cose che lui dice sono ormai impossibili nel Pd, dove non si può restare», è l’appello di Alfredo D’Attorre, il “delfino” di Bersani passato con la Sinistra. E Fassina: «Sbaglia Bersani ad accusarci di fare il gioco della destra». Il PdR, il partito di Renzi, è un avversario, al punto che la tentazione della Sinistra è di correre con propri candidati nelle amministrative di primavera. Senza intese con il Pd.
Renzi contrattacca avvertendo del rischio, di fare cioè un favore alla destra. E fa circolare, rilanciandolo su Twitter, il discorso tenuto nell’assemblea dei gruppi parlamentari martedì scorso: «L’operazione che stanno tentando alcuni nostri ex compagni di viaggio è intrisa di ideologismo, non vincerà mai, è un delirio onirico». Si alzano i toni. «Bloccheremo Renzi », ribatte la Sinistra. Nichi Vendola non è presente per problemi di salute della madre. Twitta: «Dice Renzi che “Sinistra italiana” fa vincere la destra? Impossibile, ci pensa già lui...”. Sergio Cofferati manda un messaggio. Anche la presidente della Camera, Laura Boldrini: «La sinistra - scrive - ha un campo d’azione oggi più ampio che in passato». Nicola Fratoianni e Arturo Scotto dal palco incitano ad andare controvento. «Vogliono chiamarci “Cosa rossa”? Sì se il Pd lo si chiama la “Cosa bianca” e la destra di Berlusconi e Salvini la “Cosa nera” ». Una standig ovation va a Dario Vassallo, il fratello del sindaco di Pollica, Angelo, ucciso e ancora senza giustizia. Vassallo ringrazia l’ex sindaco di Lamezia Terme, Gianni Speranza in platea: «La legalità può portarti in un teatro ma può farti morire al Sud. Il 5 settembre, giorno in cui Angelo è stato assassinato, fanno in Cilento la sagra del pesce...».
A fine kermesse, la “Sinistra italiana” è soddisfatta della partecipazione, del nome «azzeccato », del logo arancione, del suo pantheon con Ingrao e Berlinguer. I bersaniani sono irritati. Gianni Cuperlo, leader di sinistra dem, invita: a «incontrarci se vogliamo vincere». Il Pd teme il vantaggio che ne avrà la destra. A Torino ad esempio, la Sinistra andrà da sola con Airaudo. A Roma non ci saranno nostalgie per Ignazio Marino. «La sua è una fase chiusa», scandisce Fassina. Civati non condivide: «Con Marino bisogna parlare ». E la Sinistra - twitta Orfini- deve essere divertente come Happy days.