domenica 22 novembre 2015

Repubblica 22.11.15
Albert Einstein e i 100 anni della relatività
di Piergiorgio Odifreddi


Cent’anni fa, in quattro lezioni tenute all’Accademia Prussiana delle Scienze di Berlino il 4, 11, 18 e 25 novembre 1915, Albert Einstein espose la sua nuova teoria della relatività generale. L’aggettivo indica un’estensione della teoria della relatività speciale, che lo stesso Einstein aveva sviluppato nel 1905. La differenza tra le due teorie è che nel caso speciale si consideravano soltanto sistemi in moto fra loro su percorsi rettilinei e con velocità costanti, mentre nel caso generale la teoria veniva estesa a percorsi curvi e velocità variabili. La relatività speciale era comunque nell’aria: le sue equazioni fondamentali erano già state proposte alla fine dell’Ottocento da Lorentz, e alla loro giustificazione era già arrivato indipendentemente Poincaré, addirittura prima di Einstein. Ma la relatività generale fu solo sua. Addirittura, quando egli spiegò a Planck cosa stava cercando di fare, il grande vecchio gli disse: «Lasci perdere. Non ci riuscirà. E se anche ci riuscisse, nessuno le crederebbe ». Einstein non lasciò perdere, e vinse. Quando una delle sue previsioni fu confermata, nel 1919, i media lo acclamarono come l’erede di Newton. E oggi la relatività generale spiega i buchi neri e fa funzionare il GPS. Ed è proprio perché Einstein era avanti di un secolo rispetto ai suoi colleghi, che la rivista Time l’ha eletto nel 2000 “uomo del secolo”.