venerdì 13 novembre 2015

Repubblica 13.11.15
La vita da nababbo di Vittorelli
Gli hotel di lusso e gli abiti griffati dell’ex abate
di Maria Elena Vincenzi


ROMA La sua vita era quella di un miliardario arabo, ben lontana dallo stile monacale. Cene da mille euro, weekend di super lusso, centri benessere, sedute di shopping da decine di migliaia di euro. Il giorno dopo il sequestro di 500mila euro all’ex abate di Montecassino, Pietro Vittorelli, spuntano altri dettagli sconvolgenti sulle sue spese iperboliche, sul suo tenore di vita, sulle sue abitudini. Gli investigatori del nucleo speciale di polizia valutaria, guidati dal generale Giuseppe Bottillo, che mercoledì, su mandato del gip di Roma, hanno messo i sigilli al suo patrimonio (e a quello del fratello Massimo accusato di riciclaggio), hanno ricostruito le spese dell’uomo che ha diretto l’Abbazia nel Frusinate fino al 2013 ma che ora è accusato dalla procura di Roma di avere speso per finalità proprie i soldi della diocesi che guidava, denaro destinato a scopi benefici. Non certo a mantenere i suoi vizi e le sue ambizioni da nababbo.
I soldi dei fedeli o dell’8 per mille servivano a mantenere la vita lussuosa e lussuriosa del religioso. Nel 2010 le sue urine rivelarono la presenza di ghb, nota come la droga dello stupro, ma sono i suoi movimenti bancari, ricostruiti dai tecnici delle Fiamme Gialle a lasciare senza parole. La lista è sterminata. Il religioso riusciva a spendere 34mila euro in un solo mese. Nell’aprile del 2014, il prelato si concede una vacanza tutt’altro che spartana a Londra. Alloggia al Capital Hotel, cinque stelle, e paga 524 euro. C’era stato appena quindici giorni prima: 630 euro. La permanenza in albergo gli costa comunque meno della cena al ristorante super glam Sushi Samba: 690 euro. E la capitale inglese è una città dove torna spesso. Nel giugno del 2013 alloggia nel lussuosissimo hotel Corinthia dove paga un conto da 7.314 euro. La sera prima ne aveva spesi 719 in un ristorante alla moda chiamato Caviar House, a Piccadilly. Dalla fredda Inghilterra al caldo Brasile. Nell’agosto 2013, Vittorelli paga un conto stellare in un albergo extra lusso di San Paolo, il Fasano: 23.090 euro. E viene da chiedersi come sia possibile aver raggiunto una simile cifra visto che una camera costa 400 euro a notte. Nell’album di viaggi del religioso non mancano gli States: il 17 luglio 2014 paga due biglietti per Chicago 1.358 euro l’uno. Uno per sé e uno per un amico. L’abate ama cenare fuori. E lo fa senza badare a spese, forse invitando parecchia gente. La lista di hotel e cucine blasonate anche in Italia è lunga. Così spunta il San Pietro di Positano, il Four Seasons o l’Armani Hotel di Milano (in quest’ultimo paga 7mila euro). Diverse le cene al prestigioso “San Lorenzo” di Roma con cifre che vanno dai 300 ai 740 euro, all’“Antico Arco”, sempre nella capitale, 421 euro, al “Carampane” di Venezia (400 euro). E poi c’è lo shopping. Prada, Gucci, Hermes, Vuitton, Zegna. Il 28 ottobre 2014, spende 1.090 euro nel negozio di Gucci a Roma, in aprile aveva acquistato da Zegna per 750 euro. E ancora spende 1.390 euro da Prada a Milano nell’aprile del 2012; 2.432 euro e 2.083 in due negozi griffati nella capitale nel giugno 2013; e altri 1.764 in un megastore di elettronica di Roma.