domenica 8 novembre 2015

La Stampa 8.11.15
Civati
“Collaborerò, ma la nostra è una sfida ad altri elettori”
Partiamo dal basso, non dai delusi Pd
intervista di Francesco Maesano


Pippo non ci sta. Mentre a Roma Sel e un gruppo di ex-Pd si uniscono in matrimonio e celebrano la nascita di Sinistra Italiana, Civati guarda tutti da lontano. Il suo orizzonte è Napoli, 21 novembre, stati generali di Possibile: quello che sperava potesse essere un cantiere aperto a tutti gli scontenti a sinistra di Renzi. E invece.
E invece questa Sinistra Italiana cosa le sembra?
«Con loro collaborerò sempre con grande disponibilità. Ma quella platea non è la mia. Cos’è il popolo della sinistra? Chi milita in un partito o in un sindacato?»
Troppo ceto politico?
«Non so se era ceto politico ma di certo era un ceto molto politicizzato. C’era molto Pd in transito. Noi invece lanciamo la sfida a diverse generazioni di persone, a diversi tipi di elettori».
Siete postideologici. Si può dire?
«Sì, siamo una forma di sperimentalismo democratico».
E in parlamento Possibile quanto peserà?
«Stiamo per lanciare la componente nel Misto con gli ex-M5S di Alternativa Libera più altri soggetti».
Quali?
«Per ora non li dico».
In cosa siete diversi voi e Sinistra Italiana?
«Nell’approccio. Sinistra Italiana è un gruppo parlamentare che diventa un partito. Per me è un errore. Tutti dicono che bisogna partire dal basso, io ci sto provando a costruire una sinistra che parte dalla società e si rivolge alla società».
Divisi a sinistra. Ci sono anche ragioni personali?
«A sinistra c’è lo stesso numero di partiti di prima».
Non se la cava con una battuta. Non ci sono distanze con alcuni, ad esempio con D’Attorre?
«Quando era in segreteria con Bersani ci andava giù duro anche con me. Ma nessun rancore, solo questioni politiche».
Mai insieme?
«Se le differenze si assottiglieranno allora sarà un bene. Noi speriamo sempre di andare a elezioni insieme».
Mai col Pd.
«Eh no. Non capisco come si faccia a fare sinistra alternativa al Pd partendo dall’alleanza col Pd come fa Sel a Milano».
Quanta sinistra è rimasta nel Pd?
«C’è rimasto un pezzo ininfluente, basta guardare l’annuncio di Renzi del ponte sullo stretto. Certo, a meno che la sinistra Pd non proponga di metterci su una pista ciclabile».