martedì 3 novembre 2015

La Stampa 3.11.15
Funzionari ed ex consiglieri nella lista dei 101 di Mafia Capitale
Giovedì al via il processo: la relazione prefettizia fa tremare il Campidoglio
Renzi: “Dobbiamo riorganizzare il Pd romano che è dilaniato dalle correnti”
di Carlo Bertini, Francesco Grignetti


L’assemblea con i gruppi parlamentari di stasera, oltre che per fissare i paletti sulla legge di stabilità, servirà al premier anche per tastare il polso del partito sull’esito della partita nella capitale che ha lasciato non pochi strascichi. Un appuntamento cui Renzi si presenta dopo aver sfornato un giudizio su Ignazio Marino durissimo, «i politici si dividono in capaci e incapaci e non c’è disonestà intellettuale più grande di chi inventa congiure di palazzo per nascondere i propri fallimenti». Renzi affida a un libro in uscita di Bruno Vespa le sue considerazioni sulla «telenovela finita», da cui si deve ripartire per voltare pagina. Ben sapendo che risalire la china verso le urne non sarà facile, il premier conferma la fiducia al commissario romano Matteo Orfini, facendo capire che seguirà comunque da vicino l’evolversi della situazione. «Riorganizzeremo il partito che è dilaniato da correnti interne, incomprensibili ai romani: sono più divisi delle contrade del palio di Siena, ma lì almeno c’è una tradizione, una storia e uno spettacolo unico». E chiude: «Lavoreremo per ricucire e alla fine sceglieremo il candidato. Ma prima di tutto vengono le buche, i bus, l’aeroporto, le scuole, i giardini, l’illuminazione, la pulizia della città. Io ho fatto il sindaco e la gente chiede questo, non filosofie esoteriche».
In attesa del processo
In attesa dell’inizio del processo Mafia capitale, giovedì, la Lista dei 101 collusi con Mafia Capitale fa discutere e fa anche tremare qualcuno. È un allegato della relazione prefettizia, firmata da Marilisa Magno, che chiedeva lo scioglimento del Comune di Roma per mafia. «Una guida alla lettura», la definisce l’attuale prefetto di Roma, Franco Gabrielli, il quale ha desecretato la relazione principale, di circa 1000 pagine, su richiesta della Procura, e ha invece lasciato il segreto sull’allegato. Non che i nomi non siano ampiamente desumibili dalla relazione, anzi. Ma bisognerà fare lo sforzo di leggerla.
La Lista dei 101, invece, con nomi e cognomi in ordine alfabetico, un sintetico giudizio per ciascuno, è un baedeker dell’infiltrazione in città. Dentro vi sono nomi di funzionari comunali (18 dipendenti: segnalati al Campidoglio a settembre, alcuni sotto indagine interna, altri rimossi dal loro incarico a metà ottobre, o semplicemente spostati di ufficio perché di più non si può), di politici locali citati in varie intercettazioni ma non coinvolti al punto tale da finire indagati, di persone che a vario titolo interagiscono con la amministrazione pubblica di Roma e di Comuni vicini.
Nomi non di primo piano, ma sicuramente «pesanti» per la macchina capitolina. Resteranno delusi quelli che si aspettavano grandi novità. Impossibili, dato che tutto nasce dalle intercettazioni stranote di Mafia Capitale. Da quel che si sa, nell’elenco vi sono i vertici di almeno 4 dipartimenti del Comune (Lavori Pubblici, Verde, Sociale e, Scuola) e di 3 Municipi (il VI, quello di Tor Bella Monaca, il cui presidente, del Pd, era stato invitato alle dimissioni da Matteo Orfini e rispose picche; il III, alla periferia nord di Roma, e il X, ovvero Ostia, già commissariato dopo le dimissioni del presidente Andrea Tassone). Vi sono poi alcuni consiglieri comunali, ormai ex, già citati nelle intercettazioni, che magari non avranno avuto peso penale, ma una traccia la lasciano.