domenica 29 novembre 2015

La Stampa 29.11.15
Storia di Emma, che (non) voleva essere madre
di Marcello Sorgi


In un libro intitolato semplicemente Madri (Rizzoli, pp. 188, € 17), scritto da Myrta Merlino e dedicato alle mamme italiane che si sono segnalate per coraggio, per amore dei figli, per testardaggine o mancanza di rassegnazione, per capacità, forza d’animo e insomma per tutte le qualità che solo le donne italiane sanno tirar fuori al momento opportuno, la storia più bella è indubbiamente quella di Emma.
Emma che non è mai voluta diventare madre, perché forse non ha mai smesso di essere figlia. Emma che ha aiutato altre a non esserlo, a non veder nascere i loro figli, al momento della scelta più difficile che una donna può compiere, a farlo senza rimorsi o mettendoli a tacere, superando dubbi, ripensamenti, tormenti, che sono sentimenti fortissimi quando si manifestano al femminile.
Emma che a un certo punto non ha resistito e ha preso con sé due figlie non sue, due bambine abbandonate che ha cresciuto per qualche anno, riempiendole di affetto e attenzioni e scontando tutto ciò a cui le madri lavoratrici devono far fronte ogni giorno: il doppio lavoro, il tempo che non basta mai, la stanchezza da cancellare, le fiabe da raccontare, le domande difficili che mai trovano risposta, le lacrime di commozione represse mordendosi un labbro.
Emma che a un certo punto ha detto basta e s’è separata dalle bambine che amava, perché s’è ricordata di non aver mai voluto essere madre: le ha allontanate da sé sopportando uno strazio infinito, ha trovato per loro una nuova dimensione, un presente e un futuro, e ancora adesso, quando le sente, quando le vede, ogni tanto, non è mai sicura fino in fondo di aver fatto la cosa giusta.
Emma che è rimasta sola con il suo lavoro, la sua vita frenetica che a un certo punto l’ha fatta ammalare, il suo dolore, il suo senso di incompiutezza, e che ha fatto tutto questo perché la maternità è «per sempre» e lei non se la sentiva di dire «per sempre». Emma, prima d’ora, questa storia non l’aveva mai raccontata a nessuno. Emma è la leader radicale Emma Bonino.