domenica 29 novembre 2015

La Stampa 29.11.15
Lettera dal carcere
“I governi europei non cedano sui diritti umani”


Ai leader dell’Unione europea
Noi, come giornalisti che credono che la Turchia è parte della famiglia europea e dovrebbe essere un membro della Ue a tutti gli effetti, vi scriviamo questa lettera dalla prigione di Silivri.
Le libertà di pensiero e di espressione sono valori indispensabili della nostra civiltà. Siamo stati arrestati e detenuti in attesa di processo per aver esercitato queste libertà e per aver difeso il diritto all’informazione della gente. Il primo ministro della Turchia, che incontrerete questo fine settimana, e il regime che rappresenta sono noti per le loro politiche e pratiche che violano i diritti umani e la libertà di stampa. I vostri governi stanno negoziando con Ankara per quanto concerne la crisi dei rifugiati, una crisi che riguarda e tocca i nostri cuori. Speriamo sinceramente che dall’incontro scaturisca una soluzione duratura a questo problema. Vorremmo anche sperare che il vostro desiderio di porre fine alla crisi non ostacolerà la vostra sensibilità verso i diritti umani, la libertà di stampa e di espressione come valori fondamentali del mondo occidentale. Ci permettiamo rispettosamente di ricordarvi che i nostri valori comuni possono essere protetti solo con posizioni comuni e la solidarietà, e questa solidarietà è ora sia più essenziale sia più pressante che mai.
A nome dei giornalisti imprigionati.
Can Dundar e Erdem Gul