venerdì 27 novembre 2015

La Stampa 27.11.15
Vatileaks
Margiotta Broglio
“A processo in corso non si può fare nulla”
Il giurista che ha riscritto i Patti Lateranensi “Bisognava protestare dopo il rinvio a giudizio”
intervista di Giacomo Galeazzi


«A processo in corso è difficile per l’Italia intervenire. Se il governo ritiene che il reato contestato ai giornalisti non sia stato commesso in Vaticano doveva farsi sentire subito dopo il loro rinvio a giudizio». Il giurista Francesco Margiotta Broglio ha presieduto la delegazione italiana nella commissione che nel 1984 ha modificato i Patti Lateranensi. Di ritorno dalla conferenza Unesco di Parigi, analizza i rapporti tra le due sponde del Tevere alla luce dello scontro sui corvi vaticani..
Si rischia la crisi diplomatica?
«Il processo agli autori dei libri nei quali sono pubblicati i documenti trafugati in Curia non riguarda il concordato, bensì il trattato del Laterano, l’intesa firmata nel ’29 da Mussolini con la Santa Sede. Il tribunale applica le leggi in vigore nello Stato Vaticano. Occorre tenere conto di clausole e carte processuali».
Si processa la cronaca?
«Bisogna vedere come i giornalisti si sono procurati le carte riservate della Santa Sede. Se uno Stato ritiene che un reato sia stato commesso sul territorio può processare un cittadino straniero secondo le proprie leggi. Ciò vale per il Vaticano come, ad esempio, per l’India o gli Stati Uniti nei confronti di procedimenti che coinvolgano cittadini italiani. Le accuse di clericalismo o di subalternità dell’Italia alla Santa Sede mi sembrano tecnicamente infondate».
Quali sono stati gli errori?
«E’ una questione giuridica, non politica. Di clericalismo si può parlare se qualcuno in Italia volesse rifare la Dc, non certo per un processo in Vaticano a cittadini italiani. Qui si tratta di dossier, è una questione specifica di rapporto tra due stati. Piuttosto mi sembra evidente che si siano ingarbugliate le cose. La verifica compete al dicastero della Giustizia e anche alla Farnesina per monitorare la situazione e intervenire. Ma non ora a processo in corso».
Cosa accade in Vaticano?
«Emergono tensioni tra cordate di potere interne e in tutto ciò non è stato chiarito l’aspetto fondamentale e cioè se il reato contestato ai due giornalisti sia stato commesso in Italia o in territorio vaticano. E’ l’elemento che cambia la scena».