venerdì 27 novembre 2015

La Stampa 27.11.15
Vatileaks
Della Vedova
“Il governo ha sbagliato. Dovevamo intervenire”
Il sottosegretario agli Esteri: “In caso di condanna non permetteremo l’estradizione dei giornalisti”
intervista di Giacomo Galeazzi


«È una delicata questione di diritto internazionale e di rapporti tra Italia e Santa Sede, ma non si può concedere l’estradizione per due giornalisti che hanno fatto il loro lavoro pubblicando documenti trafugati da altri». Per il senatore Benedetto Della Vedova, sottosegretario agli Esteri, «vanno tenuti distinti la sottrazione di segreti d’ufficio da parte di funzionari vaticani e la loro pubblicazione». Quindi, «se il Vaticano non è in grado di provare che i giornalisti abbiano partecipato al furto delle carte riservate, l’Italia ha il diritto di intervenire e, per quanto mi riguarda, avrebbe potuto e dovuto farlo già».
103 deputati di diverse appartenenze hanno firmato un appello in cui «si esprime vicinanza e solidarietà a Gianluigi Nuzzi ed Emiliano Fittipaldi». Perché il governo non è ancora intervenuto?
«Il problema esiste. Adesso si tratta di vedere come andrà a finire la vicenda. Anche in Italia un conto è rubare documenti, un altro è la pubblicazione. La libertà di stampa è incomprimibile in base a tutte le convenzioni internazionali. Se Nuzzi e Fittipaldi fossero condannati semplicemente per aver pubblicato i documenti, cioè per aver fatto il loro dovere di informare, sarebbe inaccettabile. I giornalisti hanno una posizione nettamente diversa di chi ha sottratto fraudolentemente i documenti e li ha passati ai giornalisti. Non c’è alcun dubbio al riguardo».
Fabrizio Cicchitto (Ncd) non riconoscerebbe il tribunale vaticano. La Santa Sede comprime la libertà di informazione?
«Capisco che possa dare fastidio alla Santa Sede, ma la semplice pubblicazione di documenti non può certo essere motivo di condanna. Sono fiducioso che la magistratura vaticana distingua reati da condotte fastidiose. O dimostrano che i giornalisti hanno preso parte alla sottrazione illegale dei documenti o i due cronisti non possono essere condannati».
E se ci fosse una condanna?
«Ci sarebbe un mandato di cattura e dunque una richiesta di estradizione. A quel punto l’Italia appurerà il capo di imputazione e se dalle carte emergesse che si tratta della pubblicazione, vedo proprio difficile concedere l’estradizione». [gia.gal.]