La Stampa 21.11.15
Se le correnti risvegliano la politica
di Fabio Martini
Mancano due anni al congresso Pd, chiamato a rinnovare o bocciare la leadership di Matteo Renzi, ma le piccole, grandi manovre correntizie sono già cominciate. Fino ad oggi le aree si sono mosse indisturbate in periferia, mentre a Roma la centralizzazione di Renzi ha asciugato la dialettica: da una parte il capo, dall’altra la minoranza. Bipolarismo asimmetrico che ha mandato sott’acqua le altre componenti. Ora è come se il mutismo fosse finito: dentro la grande palude renziana, quelli della prima ora rivendicano gli slogan «ante-marcia»; i giovani turchi si spostano leggermente a sinistra. La minoranza si unifica. Se sapranno far politica e non solo caccia alle quote, le neo-correnti potrebbero aiutare il Pd a crescere.