La Stampa 11.11.15
Il Pd preoccupato per il nuovo fronte aperto: “Una brutta tegola”
Ieri giornata di fibrillazione tra Roma e Napoli. Opposizioni sul piede di guerra: De Luca chiarisca
di Carlo Bertini
Un’altra tegola sul Pd, «una tegola di cui si poteva volentieri fare a meno», per dirla con un dirigente nazionale di prima fascia. A tre mesi dalle primarie che dovrebbero tenersi in febbraio a Napoli per una candidatura alle comunali di primavera, la Campania finisce nell’occhio del ciclone e diventa una pentola in ebollizione. Nel pomeriggio il governatore De Luca presiede una riunione della sua maggioranza con il gruppo Pd alla regione, grande fibrillazione tra i cronisti, come se già quello fosse il segno di una situazione in fieri e di una tensione crescente. Ma all’uscita i consiglieri e assessori di centrosinistra negano che si sia parlato delle dimissioni del braccio destro del governatore, anzi raccontano che nessuno ha fatto domande sul caso e che si sia parlato solo del disegno di legge sul riordino del servizio idrico e di programmazione e accelerazione delle spesa dei fondi europei.
Insomma, come si dice in gergo, bocche cucite a Napoli; così come nella capitale, dove i dirigenti Pd di ogni ordine e grado, senza conoscere ancora gli sviluppi della vicenda, si trincerano dietro l’anonimato, quando in camera caritatis ammettono la loro preoccupazione per quello che può capitare e per i risvolti politici che il caso può comportare. «Vediamo cosa ne viene fuori, certo non è una di quelle cose che può far piacere». Sì perché Nello Mastursi, di De Luca è il braccio destro, membro della segreteria regionale e dopo la vittoria alla regione, il capo della segreteria a Santa Lucia. E in una giornata percorsa dalle voci più disparate, la domanda che tutti si fanno nelle telefonate tra Roma e Napoli è cosa stia succedendo: perché la motivazione di dimissioni dovute al fatto che sia inconciliabile il ruolo di capo segreteria e quello di responsabile organizzazione regionale del partito non convince. Il governatore però tiene il punto, parla di «ricostruzioni fantastiche politiche giudiziarie» in merito alle quali, «non perdo neanche dieci secondi». Ripete che Mastursi gli ha comunicato che «faceva fatica» a gestire un doppio incarico. «Se ci sono delle cose da chiarire la magistratura faccia il proprio lavoro, vada avanti senza guardare in faccia a nessuno». E poi sfodera una battuta: «Ho visto le prime pagine dei giornali. E ho invidiato Mastursi che ha avuto una pubblicità neanche fosse Winston Churchill e Camillo Benso conte di Cavour. E che diamine!».
Ma le opposizioni sono già sul piede di guerra, «il presidente della Regione Campania faccia chiarezza al più presto delle ragioni che hanno indotto il suo capo staff a dimettersi», attacca il capogruppo M5S in Consiglio regionale Valeria Ciarambino. E Stefano Caldoro twitta: «Bisogna garantire trasparenza e rispetto per il lavoro della magistratura. De Luca fa il contrario. Manca di chiarezza verso la stampa e cittadini».