Il Sole Domenica 22.11.15
Com’è leggero il peso del mondo
di Claudio Abbado
Il dialogo interiore di un’intera vita con il drammaturgo inglese condurrà al coup de théâtre dell’ultima sorprendente opera. Proseguendo sulla strada già intrapresa con Macbeth e Otello, Verdi viene ancor più a contatto, tramite Falstaff, con un’infinita varietà non solo di personaggi, situazioni e atteggiamenti, ma anche di registri espressivi.
Shakespeare diventa per Verdi un punto di riferimento anti-accademico nel quale si mescolano tono alto e popolare, temi eroici, mondo fiabesco. Dopo Amore e morte si è voltata pagina con La musica è burla sulla terra.
Cominciare il terzo millennio all’insegna dello scherzo è un atteggiamento filosofico che non porta certo a dimenticare quanto il mondo sia oppresso da problemi. Ma sicuramente Verdi e Shakespeare ci hanno voluto dire che proprio scherzando possiamo comprendere ciò che abbiamo intorno con più lucidità e quindi con maggiore impegno.
Ero convinto allora, e lo sono ancor più oggi, che serva ironia. I politici ci vogliono far credere che non esistano rimedi per le guerre e per i disastri ambientali o che l’aspirazione a rispettare i fondamentali diritti civili si scontri con un’inevitabile disuguaglianza, una sorta di malattia originaria congenita al genere umano.
Il riso li spiazza, permette l’imprevisto, inserisce un punto di vista non convenzionale e a volte provoca il ribaltamento delle situazioni. Un modo per combattere la rassegnazione tragica può venire dal pensiero acuminato e lieve. Per questo la burla è così importante. E lo è in tutte le sue forme, dal grottesco al sarcastico, dal divertissement alla satira, dal sorriso malinconico alla risata liberatoria.
Nella prima delle sue Lezioni americane Italo Calvino sostiene le ragioni della leggerezza, quintessenza di scienza ed esperienza. Richard Feynman, Nobel per la fisica nel 1965, è considerato il padre delle nanotecnologie, per non parlare dell’impalpabile mondo virtuale in cui siamo calati. Divertirsi per reagire al peso di vivere fa forse parte del nostro essere profondo? È forse ciò che ci lega al cosmo?
Se la scienza ha fornito prove e conferme di quanto il peso del mondo si regga sulla leggerezza, anche la musica, come la scrittura per Calvino, là dove in Falstaff o nelle opere di Mozart si sgrava, non suscita solo allegria, ma il rinnovarsi continuo delle situazioni, l’adeguamento al loro inesauribile sfrangiarsi, mescolarsi, disperdersi e ritrovarsi. È un utile esercizio quello di assottigliare i ragionamenti, persino nei confronti sui grandi temi.
(Conversazione con Lidia Bramani)