Il Sole 17.11.15
La scuola chiede il contratto
Rinnovi. Quattro le linee guida: scatti di anzianità, nuovo orario di lavoro, aumenti e giudizio collegiale
La piattaforma dei sindacati apre alla valutazione dei docenti
di Claudio Tucci
ROMA Mantenere l’attuale progressione economica per anzianità (i cosiddetti “scatti”). Chiarire l’orario effettivo di lavoro degli insegnanti (che non sono solo le 18 ore di lezione in cattedra). Aumentare gli stipendi; e puntare su un sistema di valutazione “collegiale” (senza, però, la partecipazione di genitori e studenti).
I sindacati della scuola, Flc Cgil, Cisl Scuola, Uil Scuola, Snals Confsal, hanno presentato ieri le linee guida per il rinnovo del Ccnl di settore, che con circa 1 milione di addetti, tra personale docente e non, è il più ampio del pubblico impiego. Nella scuola, come in tutta la Pa, il contratto è scaduto da sei anni, e secondo le sigle sindacali, ciò ha comportato, in termini nominali, rispetto all’inflazione, una perdita di 220 euro su base mensile. Di qui la prima rivendicazione di avere un recupero salariale «adeguato», per dare a chi lavora «dignità sociale e retributiva».
L’incremento delle buste paga, però, dovrà avvenire, come sempre, indistintamente e a pioggia: nel documento presentato, infatti, non c’è alcun riferimento a incrementi legati a indici di merito e produttività (che continuano così a rimanere nell’angolo).
I sindacati aprono poi alla valutazione dei docenti, chiedendo, tuttavia, altre modifiche all’impianto (già molto “annacquato” rispetto agli obiettivi iniziali) disegnato nella riforma Renzi-Giannini. Per Flc Cgil, Cisl Scuola, Uil Scuola e Snals Confsal, la “pagella” dovrà essere data da «organismi collegiali competenti» composti, cioè, da membri interni all’istituto e da soggetti esterni, ma provenienti dal mondo scolastico, sulla base di criteri nazionali (il rischio, in questo modo, è mantenere una scuola autoreferenziale, chiusa all’esterno e che de-responsabilizza il preside, proprio ora che la legge 107 tenta di rilanciarlo).
I sindacati chiedono, inoltre l’estensione della contrattazione decentrata (pur sempre all’interno di un Ccnl con funzioni di garanzia su tutto il territorio nazionale). In particolare, si evidenzia la necessità di affidare alla contrattazione di livello scolastico l’intera materia dell’organizzazione del lavoro, anche in vista dell’imminente decollo dell’organico potenziato. Il Contratto invece dovrà rimanere la sede più idonea a trattare e a regolare i processi di formazione del personale (la formazione in servizio dovrà essere un dovere per il docente e un obbligo per l’amministrazione).
Le sigle sindacali chiedono, anche, di estendere al personale con contratto a tempo determinato la Card da 500 euro per la formazione (oggi appannaggio dei soli insegnanti di ruolo) e insistono per una piena valorizzazione degli Ata (il personale tecnico-amministrativo) con aumenti salariali adeguati e riattivando il canale di mobilità professionale tra aree e profili.