martedì 10 novembre 2015

Corriere 9.11.15
da Berlusconi a Sinistra Italiana...
La Malfa: darò una mano. Sull’economia sono con loro
di Cesare Zapperi


MILANO «Sono preoccupato perché il Paese non cresce. La politica di Renzi è del tutto insufficiente. Le posizioni di Fassina, invece, meritano grande attenzione». Giorgio La Malfa spiega così la sua presenza sabato, a sorpresa, in platea al teatro Quirino al debutto di Sinistra italiana.
Se la risposta del governo è insufficiente, che senso ha rivolgersi a chi è in minoranza?
«Guardiamo ai problemi. A questi ritmi di crescita la disoccupazione sarà riassorbita in 35 anni. Possiamo aspettare tanto? No, e allora bisogna cambiare politica, anche se questo può comportare una modifica degli equilibri».
Le risposte di Renzi non la convincono?
«La legge di Stabilità non dà alcun sostegno alla ripresa né alla riduzione della disoccupazione. Io penso che si debba tornare alla lezione di Keynes (sostegno pubblico allo sviluppo, ndr), su cui ho appena scritto un libro per Feltrinelli e ho trovato in Fassina una forte sintonia».
Lei è stato ministro con Berlusconi: perché ora guarda a sinistra?
«Da lì non sono arrivate risposte. Ho guardato con interesse a Renzi. È giovane e capace, ma la sua politica economica non risponde alle esigenze. Bisogna cercare nuove strade».
In Sinistra italiana ci sono posizioni molto diverse: il collante non è l’ostilità al premier?
«Se si rivelerà un soggetto capace di incidere su questi temi perché non dare una mano? Fassina e D’Attorre hanno posizioni di sinistra democratica. E come riferimento un economista come Joseph Stiglitz che non mi pare un rivoluzionario».
Il presidente del Consiglio deve ascoltarvi?
«Renzi deve riflettere seriamente. Sabato è stata una brutta giornata per la rottura a sinistra. Quella di ieri è stata ancora peggio perché Berlusconi riannodando le file con Salvini ha chiuso ogni possibilità di sfondamento a destra».