Corriere 10.11.15
Francesco Boccia «Troppi soldi in giro, c’è ancora chi li mette sotto il materasso»
di Lorenzo Salvia
ROMA «Io non l’avrei fatto. Al contrario avrei dimezzato i costi della moneta elettronica». Francesco Boccia, presidente della commissione Bilancio della Camera, è tra i pochi parlamentari del Pd che si sono schierati apertamente contro l’innalzamento da mille a tremila euro del tetto per le operazioni in contanti.
Perché, presidente?
«Dal 2007 ad oggi in Italia la circolazione di carta moneta è aumentata di quasi il 30%».
E cosa vuol dire?
«Che nel 2011 il limite sarà stato pure abbassato a mille euro, ma di contanti ne circolano sempre di più. C’è ancora un Paese che tende ad arrangiarsi, a mettere i soldi sotto il materasso. Per non parlare dei cosiddetti unbanked , cioè le persone che non hanno un conto in banca: nel nostro Paese sono stimate tra i 10 i 13 milioni».
Allora è pronto a votare un emendamento che lascia il tetto del contante a mille euro?
«Ripeto, io non l’avrei alzato ma non mi sembra una cosa sulla quale preparare una controrivoluzione».
Quindi quell’emendamento non lo voterebbe.
«Aspetto di vedere cosa decide il Partito democratico. I partiti moderni funzionano così: uno dice quello che pensa ma poi si adegua alla linea. Non è che, se non sei d’accordo, sfasci tutto e ti porti via il pallone. In ogni caso quello dei contanti non è un tema sul quale bloccare la Stabilità. Ce ne sono di più importanti»
E quali?
«Il Sud a esempio. Nel testo del governo non ce n’è traccia».
Il tetto a tremila euro riguarda anche i money transfer. Anche su questo si adegua?
«Quello è un errore grave, richiama i profili del riciclaggio e della criminalità organizzata. Ma del resto credo che anche il governo la pensi così e la norma sarà cambiata».
Lorenzo Salvia