Repubblica 20.10.15
Nello Rossi, magistrato
“I tremila euro? Un segnale negativo Aiuta chi cerca la piccola evasione”
intervista di Liana Milella
ROMA «Non tocca certo i corruttori, ma l’innalzamento da mille a 3mila euro della soglia dei pagamenti in contanti può essere un segnale negativo sul versante della piccola evasione». Così dice Nello Rossi, oggi avvocato generale in Cassazione e fino a venti giorni fa procuratore aggiunto a Roma e coordinatore del gruppo “criminalità economica”.
Perché giudica negativamente la scelta del governo?
«È una decisione che può essere valutata sotto diversi aspetti: l’impatto economico, il valore simbolico, l’incidenza sul contrasto ad alcuni reati come corruzione, riciclaggio ed evasione fiscale. Dopo otto anni di indagini e processi ho titolo per parlare solo del profilo penale».
Le pare poco? Mentre la corruzione dilaga ogni nuova norma andrebbe soppesata proprio sotto questo profilo.
«Certo, ai piani bassi dell’amministrazione la mazzetta in contanti al funzionario corrotto resta un classico. Ma non è certo la soglia del contante a costituire un ostacolo per un pagamento che avviene completamente in nero. E poi le modalità dei compensi ai corrotti sono divenute assai più sofisticate. L’appalto pilotato, l’atto amministrativo comprato oggi si pagano nei modi più diversi, ad esempio acquistando a un prezzo sproporzionato un immobile del corrotto, o assumendo persone a lui vicine, o finanziando le sue iniziative».
La nuova soglia può avvantaggiare i riciclatori di denaro sporco?
«Di grande interesse, su questo terreno, sono state le indagini svolte a Roma e in altre città sul trasferimento all’estero di enormi somme di denaro, e stiamo parlando solo a Roma di un miliardo di euro, ovviamente frutto di reati, attraverso alcune società di money transfer, che simulavano rimesse di immigrati ai paesi di provenienza. È singolare che le operazioni fossero sempre sotto la soglia consentita per quelle in contanti, e perciò di 4.999 euro quando la soglia era di 5mila, di 2.499 quando era di 2.500, da ultimo di 999 euro con la soglia a mille».
Quindi conta poco che la soglia sia bassa o alta?
«Questi casi dimostrano con eloquenza che i grandi riciclatori possono aggirare sistematicamente la soglia del contante viaggiando di un soffio al di sotto dei limiti consentiti».
Come la mettiamo con l’evasione?
«Anche qui bisogna distinguere tra la grande evasione, che si realizza attraverso il mancato pagamento dell’Iva, le false fatturazioni e le cosiddette bancarotte fiscali, e la micro evasione spesso giocata sul rapporto compiacente tra il cliente e il fornitore di beni o servizi. È su questo terreno che il limite più rigoroso di mille euro ai pagamenti in contanti poteva costituire una più efficace remora».
©RIPRODUZIONE RISERVATA Certi segnali possono essere negativi ma la frode Iva o la bancarotta non si ferma con il limite al contante
NELLO ROSSI
Ha guidato il pool romano contro i reati economici