sabato 17 ottobre 2015

Repubblica 17.10.15
L’amaca
di Michele Serra

L’ABOLIZIONE indiscriminata della tassa sulla prima casa, sia essa un monolocale o un villone, avvantaggia oggettivamente i più abbienti, perché elude ogni criterio di proporzionalità; e l’innalzamento del tetto del pagamento in contanti a tremila euro favorisce l’evasione fiscale. Su questi due punti è impossibile non dare ragione a Bersani e a chi giudica “di destra” i due provvedimenti, e si meraviglia che sia un premier “di sinistra” ad adottarli. E poiché entrambe le misure non sono certo così nevralgiche e vitali da far dipendere dalla loro approvazione l’esistenza del governo, ci si domanda perché mai Renzi e i suoi debbano mantenere un punto di attrito così evidente con la minoranza interna e con il sindacato, in aggiunta ai tanti già in atto. I casi sono due: o Renzi considera del tutto residuale non tanto la minoranza interna, quanto l’idea stessa di sinistra, anche quando la sinistra ha ragione (è incredibile ma capita); o neanche si rendono conto di quanto urtanti possano essere, per una parte non piccola del loro elettorato e del territorio politico che li esprime, alcuni atteggiamenti e alcune decisioni. Nel primo caso si tratterebbe di provocazioni calcolate; nel secondo, di distrazioni dovute a superficialità. Nessuna delle due ipotesi è a vantaggio del governo.