Repubblica 17.10.15
Lo scrittore Assaf Gavron
“Dobbiamo tornare al tavolo delle trattative”
Alla base della tensione c’è l’incapacità di promuovere un negoziato da parte di Netanyahu
intervista di Al. Ba.
«C’è una sola possibilità: cambiare governo, o non si risolverà nulla. Non giustifico la violenza, ma capisco la disperazione di chi non vede alcuna prospettiva». Lo scrittore israeliano Assaf Gavron nel suo “La Collina” (La Giuntina) descrive molti lati positivi dei coloni della Cisgiordania, ma ora accusa anche loro, oltre al governo.
Come vede le nuove violenze?
«È tutto molto triste, ma non molto sorprendente dopo gli ultimi due anni, con il collasso dei colloqui di pace e un primo ministro che dichiara da sempre di non volere uno Stato palestinese».
La causa dunque per lei è nelle scelte del governo Netanyahu?
«Nel governo e nell’atmosfera attuali. L’incapacità di promuovere un negoziato, il dare sempre più importanza alla sicurezza che a tutto il resto, ci hanno portato a questo punto: senza alcuna sicurezza né pace. Ma loro reagiscono sempre nello stesso modo e questo produce nuova violenza».
Cosa pensa dell’opposizione israeliana?
«Che gli unici a fare vera opposizione sono gli arabi israeliani di Joint List. E intendo proprio dire che i partiti di opposizione israeliani non la fanno, il che è tragico».
C’è chi vede nella guerra della scorsa estate la radice di questa esplosione, è d’accordo?
«No, secondo me la violenza viene da fatti più recenti, come gli attacchi dei coloni. Due mesi fa hanno dato fuoco a un’intera famiglia, i Dawabsheh: un bimbo e i genitori sono morti, ma nessuno ha trovato i colpevoli ».
(al. ba.)