lunedì 26 ottobre 2015

La Stampa 26.10.15
«Trecento milioni? Sono caramelle
Per i contratti servono 7 miliardi»
di Luigi Grassia


«Quei 300 milioni, cioè 6 euro a testa, che il governo vuole stanziare per i contratti dei lavoratori pubblici, mi sembrano più una mancia che un rinnovo. Ci offrono le caramelle». Va giù duro il segretario generale della Uil, Carmelo Barbagallo (foto), nel commentare la legge di stabilità.
Per voi del sindacato quale sarebbe una cifra congrua?
«Di recente il governo, non noi, ha calcolato che negli anni del blocco dei contratti pubblici sono stati spesi in totale 35 miliardi di euro in meno. Che si aggiungono ai 18 miliardi non versati ai pensionati e non ancora restituiti, se non in piccola parte».
Concentriamoci sui contratti pubblici. Lei che recupero ha in mente?
«Sul trennio andrebbero recuperati 7 miliardi. Il ministro Madia dice che non si possono dare aumenti a pioggia. Ma qui si tratta di restituire una parte del potere d’acquisto perduto».
Però la differenza fra 7 miliardi e 300 milioni è abissale. Che base di trattativa può esserci?
«Il governo deve discutere in modo serio coi sindacati su come spalmare nel tempo questo recupero».
Non proprio sembra che il governo Renzi abbia voglia di trattare. E allora voi che fate? Se resta tutto così com’è andate allo sciopero?
«Se il governo crede di poter fare da solo, di fare a meno dei corpi intermedi come il sindacato, gli va bene finché gli va bene, ma alla fine non otterrà né la stabilità economica né la pace sociale».
Quindi si prepara una stagione di scioperi?
«Ma se noi continuiamo a chiedere di discutere e loro neanche ci parlano, cos’altro può fare un sindacato?».
Per voi è solo questione di retribuzioni?
«No, bisogna discutere anche di flessibilità in uscita, di staffetta generazionale. Invece dal governo niente».
Altre questioni che riguardano la legge di stabilità: lei che cosa dice dell’abolizione delle tasse sulla prima casa?
«L’Unione europea ha detto chiaro e tondo che questa non era la priorità, le prime tasse da tagliare erano quelle sul lavoro. E io la penso allo stesso modo. Ma una volta presa questa strada bisogna essere seri. Non si può eliminare la tassa allo stesso modo per la povera pensionata che vive in 30 metri quadrati e per chi ha un alto reddito e abita in un superattico».
E il limite di contante elevato da 1000 a 3000 euro?
«Mille erano già tanti. Con 3000 euro si favoriscono l’evasione e la corruzione, e in Italia ne abbiamo già abbastanza dell’una e dell’altra».