La Stampa 26.10.15
Il Jobs Act alla prova
Crollano gli sgravi per le assunzioni
L’anno prossimo i nuovi contratti a tempo indeterminato saranno più costosi che nel 2015: il governo ha deciso infatti di ridurre in modo drastico lo sgravio sui contributi introdotto quest’anno per sostenere il lavoro «stabile» con i contratti a tutele crescenti. Si potrebbe dire che il 2016 sarà l’anno in cui si capisce se l’aumento delle assunzioni di questi mesi è «merito» del Jobs Act, o piuttosto della decontribuzione: uno sconto per ogni assunzione con un tetto massimo di 8.060 euro che dura per un triennio.
Che durava, un triennio: dall’anno prossimo infatti il bonus contributivo per le assunzioni a tempo indeterminato, potrà operare soltanto per due anni, e soprattutto lo sconto si riduce al 40% di quello precedente. E si fermerà a soli 3.250 euro. Va bene che l’elevatissimo bonus entrato in vigore con la legge di Stabilità dell’anno scorso era molto costoso dal punto di vista della sostenibilità finanziaria. Ma a questo punto non è rischioso creare uno scarto tanto elevato tra i due bonus, in un momento in cui la disoccupazione è ancora tanto alta?