lunedì 19 ottobre 2015

Il Sole 19.10.15
Simulazione di I-Com Energia
Il canone Rai in bolletta? Poteva scendere a 80 euro
di Marco Biscella


A partire dal 2016 il canone Rai, abbassato a 100 euro (che si ridurranno a 95 l’anno successivo) si pagherà a rate con la bolletta elettrica. Il governo Renzi è riuscito a inserire la misura nella legge di Stabilità, dopo aver fallito la sortita già lo scorso anno: un tentativo allora velleitario, perché era praticamente impossibile rendere operativa la riforma nel giro di poche settimane.
Il pagamento del canone attraverso le bollette trova l’opposizione delle aziende elettriche, contrarie perché il travaso delle competenze Rai nelle fatture comporta numerose difficoltà giuridiche e tecniche, a partire dall’adeguamento, in tempi troppo rapidi, dei propri sistemi di fatturazione e di una bolletta della luce che - a unanime giudizio di Autorità per l’energia, imprese e associazioni di consumatori – non brilla certo per trasparenza. La novità, però, garantisce ai contribuenti la riduzione del prelievo. E alla Rai? Un incasso più cospicuo, in virtù della minore evasione e del bacino di utenze molto elevato che caratterizzano il mercato elettrico. La Rai nel 2014 ha incassato 1,59 miliardi di euro con il canone fissato a 113 euro, un incasso dato solo dal 75% dei potenziali contribuenti, perché il tasso di evasione è attorno al 25 per cento. Ora, considerando che i morosi delle bollette elettriche sono invece il 5%, quale sarà l’impatto?
A fare i calcoli è una simulazione effettuata da Stefano da Empoli e Gloria Marcotullio di I-Com Energia. Calcoli che nascondono una sorpresa. Prendendo come parametro il numero di famiglie italiane al 2015, I-Com ha stimato che il governo avrebbe potuto abbassare il canone fino a 80 euro, anche tenendo conto, in via cautelativa, di una morosità più elevata sulle bollette elettriche (dal 5% al 10%, cioè almeno il doppio dei livelli attuali) e remunerando gli operatori elettrici con un aggio del 2 per cento. Tradotto in cifre: con un canone a 80 euro, il gettito sarebbe pari a 2,03 miliardi in caso di morosità al 5% e a 1,83 miliardi con una quota di non paganti del 10%: in entrambi i casi un gettito ben superiore a quello Rai dell’anno scorso (1,59 miliardi). Ora, con i 100 euro previsti dalla legge di Stabilità, si andrà oltre i due miliardi e mezzo di euro.
Un canone Rai di 80 euro incide comunque per il 13,5% sulla spesa annuale dell’utente elettrico medio. Come avverte il presidente di I-Com, Stefano da Empoli, il trasferimento alla bolletta elettrica «aumentebbe ulteriormente il peso delle componenti fiscali e parafiscali in bolletta e diminuirebbe di converso la componente di mercato, che potrebbe arrestarsi tra il 39,6% e il 40,5% dell’intera bolletta annuale (in base ai criteri di versamento del canone), nel caso di una famiglia con consumi pari a 2.700 kWh/anno».
Senza contare le incognite legate all’attuazione della novità: dalla difficoltà di immaginare sconti legati al reddito o all’età (dati non in possesso delle aziende dell’elettricità) fino al possibile aumento di ricorsi e contenziosi dei contribuenti.