Corriere 4.10.15
E i ribelli rimasero tre Mineo: Gotor e gli altri si stanno suicidando
di Giovanna Cavalli
ROMA E alla fine sono rimasti in tre, la minoranza della minoranza pd. E nemmeno con la stessa strategia: i senatori Corradino Mineo e Walter Tocci hanno votato no all’articolo 2 della riforma costituzionale (ma sì all’emendamento Finocchiaro). Felice Casson invece si è astenuto «perché un passo in avanti è stato fatto, però il problema dell’elettività del Senato non è stato risolto». Tocci non parla («Da 15 anni, non ricomincio oggi»), tantomeno di quello che potrebbe fare dopo che il resto della sinistra dem alla fine ha appoggiato il ddl Boschi. Rimanda al suo intervento che si concludeva così: «Cambiare la Costituzione significa servirla, non servirsene per finalità politiche contingenti».
Ci pensa Mineo: «Io gliel’ho detto ai vari Chiti, Gotor, Migliavacca, che facendo l’accordo con Renzi si stavano suicidando, che questo servirà soltanto a lui per fare il referendum confermativo e ottenere un’investitura su tutto, pure sul premierato assoluto». Non gli hanno dato retta.«E adesso dovranno votare sì al plebiscito, che non sarà tanto sulla legge costituzionale ma su di lui, o Renzi o il diluvio. La minoranza è morta, diventeranno tutti diversamente renziani».
Quanto a lui, l’ex direttore di Rainews24 , per ora non andrà via. «Non ho bisogno di fare correnti, oltretutto ricordo che sono nel gruppo parlamentare del Pd ma non ho più la tessera, se non ci saranno le condizioni per fare battaglia me ne andrò». Con Civati & Co? «Chi è fuoriuscito è lontanissimo dal costituire un soggetto politico e lo stesso Pd ormai è un non luogo, non esiste».