Corriere 25.10.15
Il tetto sui contanti e la «svista» sui money transfer
ROMA Si è accesa una lucina rossa, nelle stanze del governo, sulla questione del contante. Non riguarda il principio in sé, che lo stesso Matteo Renzi ha difeso più volte. Ma non si tratta nemmeno di un problema laterale. L’aumento da mille a tre mila euro del tetto per le transazioni cash , previsto nel disegno di legge di Stabilità, comprende anche i money transfer , il circuito parallelo alle banche che permette di inviare denaro in qualsiasi parte del mondo. Un canale utilizzato soprattutto dagli immigrati stranieri per far arrivare i soldi ai parenti rimasti a casa. Ma a volte utilizzato per attività di riciclaggio, con 60 mila operazioni sospette l’anno. E considerato anche un possibile strumento per finanziare il terrorismo internazionale. Proprio per questo, sul contante, i money transfer hanno sempre avuto regole più stringenti: quando il limite generale era a 12.500 euro, una norma speciale fissava solo per questi sportelli un tetto molto più basso, 2 mila euro. Quando il governo Monti ha abbassato la soglia a mille euro, sono state cancellate tutte le norme speciali, compresa quella sui money transfer , perché con un tetto così basso non c’era bisogno di altro. Proprio per questo l’innalzamento del limite a tremila euro deciso dal governo Renzi si trascina dietro anche i money transfer , che non hanno mai avuto regole così generose. Una svista? Possibile. Una scelta? C’è da sperare di no. In ogni caso un intervento sembra necessario: le operazioni di riciclaggio e finanziamento illecito sono sempre possibili, frazionando i trasferimenti per rimanere un filo sotto la soglia massima. Ma meglio non aiutare chi non ha bisogno di aiuto.