lunedì 19 ottobre 2015

Corriere 19.10.15
Il tour della minoranza per convincere la base
80 i parlamentari del Partito democratico appartenenti alle varie anime della minoranza che si oppone al segretario Matteo Renzi
1,5 miliardi Le risorse che, secondo la minoranza del Pd, verrebbero recuperate reintroducendo la Tasi per i cittadini più abbienti
Un documento e iniziative pubbliche per spiegare gli emendamenti
di Monica Guerzoni


ROMA La minoranza prova a riprendersi almeno un pezzetto di scena. E lo fa su un tema molto sentito dagli italiani, la tassa sulla casa. Bersani, Speranza e Cuperlo si sono convinti che la base del Pd, quella con il cuore a sinistra, non comprenda le ultime scelte di Renzi. Per i leader dell’opposizione interna i militanti si stanno chiedendo perché mai un partito progressista dovrebbe realizzare il sogno proibito di Berlusconi, togliere la tassa sulla prima casa anche ai proprietari di castelli e ville di gran lusso.
E così, pur sapendo in partenza che sono destinati a perderla, i non-renziani rimasti nel Pd preparano la «grande battaglia». Con la segreta speranza di ritrovare, grazie alla legge di Stabilità, la sintonia perduta con il «popolo dem». Se la lunga sfida sulle riforme aveva destato l’incomprensione persino dei militanti che arrostiscono le salsicce alle feste, sul tema della casa Bersani e compagni contano di risalire la china del consenso interno. Ma per raggiungere l’obiettivo ci vuole un piano, che la sinistra sta mettendo a punto.
Appena il testo della manovra sarà reso pubblico, la minoranza costruirà una «proposta organica», una contromanovra che spieghi la filosofia degli emendamenti. Il documento verrà presentato in conferenza stampa e poi illustrato agli elettori. Si pensa a una convention nazionale e ad una serie di incontri pubblici sul territorio, in cui coinvolgere iscritti e simpatizzanti per ribadire «la differenza tra un centrosinistra con radici uliviste e il partito della nazione di Renzi».
Così Roberto Speranza ha spiegato ai suoi le mosse della «battaglia di principio» con cui l’opposizione interna proverà a marcare — in vista del congresso del 2017 — la differenza antropologica dal renzismo. Una sfida che la minoranza intende combattere fino all’ultimo. Ben sapendo che, alla fine, agli ottanta parlamentari che non hanno ancora ceduto al leader toccherà allinearsi, perché chi non votasse la fiducia sarebbe costretto a seguire le orme di Alfredo D’Attorre fuori dal Pd... A Renzi la minoranza ha chiesto un segnale di apertura, ma su Imu e Tasi il leader si è mostrato irremovibile e ai disobbedienti, dunque, non resterà che votare i propri emendamenti in dissenso.
L’area che fa capo a Speranza avrebbe voluto un referendum tra gli iscritti, ma la parola ha già creato attriti in passato e così, anche per non andare in rotta di collisione con il più dialogante Gianni Cuperlo, l’ex capogruppo si è limitato a chiedere di «consultare gli elettori». Già sul documento i due blocchi di minoranza hanno faticato a muoversi compatti. Bersani e Speranza erano per uscire con un testo critico, prima ancora che Renzi presentasse la legge di Stabilità. Ma Cuperlo ha preferito procedere per gradi e il documento è slittato. Questioni di metodo, perché sul merito il fronte del dissenso parte unito.
L’emendamento chiave è la richiesta di esentare due terzi delle abitazioni di minor valore, per far pagare le imposte al restante terzo: le case più costose. Un ritocco che consentirebbe di recuperare un miliardo e mezzo, da investire contro la povertà. «Saremmo il quinto Paese al mondo, dopo Niger, Togo, Yemen e Thailandia, a riconoscere l’esenzione totale sulla prima casa» spiega la senatrice Cecilia Guerra, rivelando uno degli argomenti che la minoranza userà nella campagna di sensibilizzazione.
Ed ecco alcuni slogan con cui la minoranza proverà a confutare le politiche di Renzi. Eliminare la tassa sulla casa ai milionari non è equo e non stimola l’edilizia. Alzare il limite del contante a 3.000 euro aiuta i traffici della criminalità. I soldi che vengono recuperati con la spending review della sanità, devono restare in quel settore. E infine, per scongiurare le catastrofi naturali bisogna investire sulla prevenzione.