venerdì 16 ottobre 2015

Corriere 16.10.15
Con i 300 cambi in Parlamento l’assenza di vincolo di mandato è una foglia di fico
di Sergio Rizzo


I parlamentari italiani non sono soggetti al vincolo di mandato. Piaccia o no, questa è la regola: finché esisterà, un eletto dal popolo sarà libero di passare da uno schieramento all’altro. Intendiamoci, non c’è niente di scandaloso nel fatto che una persona possa modificare le proprie idee politiche. «Solo i morti e gli stupidi», ha detto James Russell Lowell, «non cambiano mai opinione».
Se non fosse che nel nostro parlamento i travagli ideologici sono così frequenti e concentrati in alcuni precisi momenti da risultare più che sospetti. C’è poco da dire: quando si cambiano trecento casacche in due anni significa che le convinzioni personali non c’entrano proprio nulla. Di personale, qui, non c’è niente altro che il calcolo e la convenienza. E qui si sconfina in un campo diverso, del tutto estraneo alla politica sana. Un campo arato purtroppo a fondo in questa cosiddetta «seconda repubblica». Basterebbe ricordare come nei pochi mesi che precedettero le elezioni del 2006, per cui i sondaggi davano ampiamente vincente il centrosinistra, ben 126 politici del centrodestra passarono dall’altra parte con reciproca soddisfazione. Oppure come nel dicembre del 2010 il governo di Silvio Berlusconi fu salvato dal tempestivo soccorso di una pattuglia di Responsabili, alcuni dei quali vennero prontamente ricompensati con poltrone di vario calibro, fino a quella di ministro. Per non parlare dell’ex senatore Sergio De Gregorio: nel suo caso il tormento che lo indusse a traslocare da Romano Prodi a Berlusconi mettendo in crisi il governo di centrosinistra, sarebbe stato alleviato secondo una sentenza del tribunale da tre milioncini di euro. E si potrebbe andare avanti, citando i voltafaccia registrati alle recentissime elezioni regionali della Campania. Così, in un sistema nel quale il ceto politico appare in gran parte ripiegato sui tornaconti individuali, l’onesta regola dell’assenza di un vincolo di mandato finisce per essere solo una penosa foglia di fico.