Repubblica 18.9.15
Luigi Manconi
“Con il dialogo stop ai pregiudizi ora ne prenda atto anche la politica”
Basta con il dolore non necessario. Finalmente si supera l’idea della sofferenza come espiazione
intervista di C. P.
ROMA Luigi Manconi, senatore del Pd che si definisce «poco credente e sostenitore tremebondo dell’eutanasia», è profondamente soddisfatto. «È stato un dialogo estremamente positivo. Credo sia possibile trovare terreno comune tra diverse tradizioni e culture, anche perché da quando nel 1995 ho presentato il primo disegno di legge sul testamento biologico, ho trovato molti mutamenti sotterranei e anche palesi nella cultura e nelle stesse istituzioni cattoliche».
Cosa vi ha unito?
«Il rifiuto dell’ostinazione terapeutica e dei trattamenti non proporzionati, la centralità del paziente nella relazione di cura e, fondamentale, del paziente consapevole e quindi informato, sottratto all’autoritarismo e al paternalismo medico. Oltre al rifiuto del dolore non necessario, il superamento della sofferenza come espiazione».
Tutti d’accordo: decide il paziente?
«Sì. La decisione in primo luogo è sua. Sembra poco ma è tantissimo. E quindi anche idratazione e nutrizione artificiali, in quanto cure mediche e non trattamenti vitali, possono essere interrotte su rinuncia del malato o del fiduciario ».
La politica vi ascolterà?
«Temo di no perché in Parlamento si è rimasti abbarbicati alle proprie appartenenze politico ideologiche e le scelte confessionali vengono presidiate. Difficile cosi un incontro privo di pregiudizi e la ricerca di uno spazio comune ».
E l’eutanasia?
«Non era argomento in discussione: aderisco all’intergruppo parlamentare favorevole ad una legge sull’eutanasia che ritengo una scelta estrema da sottoporre a condizioni rigorose e che è in ogni caso una tragedia. Ma ritengo che il principio fondamentale al quale attenersi sia in ultima istanza l’autodeterminazione».