martedì 8 settembre 2015

La Stampa 8.9.15
Firenze
Riapre il giardino incantato di Santa Maria Novella
Custodisce i segreti delle erbe officinali, che curavano dalle ustioni alla peste
di Luca Ferrua


C’è un giardino a Firenze capace di svelare pezzi di storia della farmacia e della profumeria.E’ quello dell’Antica Farmacia di Santa Maria Novella.

La storia di questo luogo così simbolico comincia nel 200 quando la crescente ricchezza trasforma Firenze in polo di attrazione per migranti in cerca di un futuro. Per reggere questa ondata si stabiliscono in città un numero sempre crescente di ordini monastici. Tra loro ci sono anche i domenicani che occupano la chiesa di Santa Maria delle Vigne, a metà del 300 ricostruita e completata nel 1385 quando diventa Santa Maria Novella. Bisogna arrivare al 1542 per trovare tracce di uno speziale, ma da anni in convento si lavorava con le erbe. E dal 1609 se ne occupa un frate aromatario. Nel 1612 nasce la farmacia aperta anche al pubblico.
L’apertura porta con sé studi alchemici e sperimentazioni anche per combattere la peste che colpì Firenze tra il 1930 e il 1931. Tutto ruotava sulla sapienza degli speziali e sulle erbe. Il giardino ha avuto un ruolo chiave non sono nella nascita della farmacia, ma anche della profumeria italiana e francese. Infatti a portare Oltralpe quella cultura furono sempre quei frati quando accompagnarono la quattordicenne Caterina de Medici a sposare il Duca D’Orleans.
Era il 1533, ufficialmente la farmacia e lo speziale non esistevano, ma fu quel mondo a dare un impulso decisivo alla nascita della profumeria anche alla corte di Francia.
Quel giardino avvolto dal mito è tornato ad essere realtà e si può visitare, almeno un giorno alla settimana. Il progetto curato da dall’Officina Profumo Farmaceutica di Santa Maria Novella e a lungo sognato dal patron dell’azienda Eugenio Alphandery sorge sulle colline di Castello ed è un luogo di 15 mila metri quadri dove le antiche erbe hanno ripreso vita. Le piante che si incontrano passeggiando svelano al visitatore i suoi segreti. A cominciare dalla Balsamite (detta «Erba di San Pietro») con le sue proprietà stimolanti, la «Melissa officinalis» digestiva o antispasmodica; la «menta piperita» dalle molte proprietà, comprese quelle lenitive e anticongestionanti riconosciute anche in profumeria.
Un viaggio per capire quanto un’essenza può essere preziosa. Per apprezzarlo fatevi raccontare la storia delle radici dell’«Ireos florentina», il profumatissimo iris che proprio nel rizoma trova la sua più grande intensità. Per ottenere due litri di olio essenziale bisogna partire da una tonnellata di rizoma fresco che porta a circa 250 chili di prodotto essiccato. Impressionante vero?
Nel giardino si incontrano l’acero rosso, i calicanti, ma anche il «Sakura», il ciliegio giapponese oppure il loto, una pianta di cui non si butta niente: dai fiori commestibili, ai semi.
Tra le piante ritenute magiche ecco l’«Iperico» , l’erba scaccia-diavoli e il cui nome si traduce in «al di sopra del mondo degli inferi». In realtà è un buon lenitivo contro le ustioni, l’eritema solare, le piaghe da decubito e i segni dell’acne. Al «Giardino di Santa Maria Novella si imparano tutte queste cose, ma soprattutto si incontra una specie di orto-giardino perfetto. Con tutto l’essenziale, dalle erbe officinali alle verdure, perché anche una cipolla ha le sue virtù. E non solo in cucina. Viene utilizzata nella cura dell’arteriosclerosi, dell’ipertensione, per infezioni alle vie urinarie. E’ diuretica e depurativa. Grazie alle proprietà antibatteriche, lenisce le infiammazioni alle vie respiratorie, combatte le influenze. C’è sempre da imparare.