lunedì 21 settembre 2015

La Stampa 21.9.15
“Adesso dovrà dimostrare stabilità e rispettare gli accordi con la Troika”
L’analista Dasopoulou: ma il vero vincitore è l’astensionismo
di Marta Ottaviani


Alexis Tsipras festeggia la sua vittoria, che va al di là delle migliori previsioni possibili. Tuttavia, il vero trionfatore di queste elezioni greche è stato l’astensionismo, che ha sfiorato il 46%, mai così alto. Danai Dasopoulou, giornalista e analista del quotidiano Protothema, ha analizzato con La Stampa i primi risultati di questo voto anticipato, spiegando che il nuovo governo dovrà assolutamente mandare un messaggio di stabilità.
Danai Daspopoulou, Alexis Tsipras ha vinto in modo convinto quanto inaspettato, che lettura dà lei di questo voto?
«Penso che il fatto più significativo di queste elezioni sia l’astensionismo. Il popolo stavolta ha deciso di parlare con il silenzio, questo è il messaggio più chiaro verso i politici. Il popolo greco è deluso dalle false promesse, non credo si farà più illudere dai leader che promettono di impegnarsi per la fine dell’austerità. Parliamo di un popolo chiamato alle urne per tre volte in poco più di otto mesi. Sanno che il piano di salvataggio è già stato firmato, quindi in fondo pensano che non cambierà nulla».
In questo momento la Grecia ha quanto mai bisogno di stabilità, lei crede che il prossimo esecutivo sarà duraturo?
«La Grecia ha sicuramente bisogno di stabilità e riforme, anche perché va implementato il nuovo programma di salvataggio. Non credo ci siano alternative: il nuovo governo dovrà essere duraturo, mandare un messaggio di sicurezza e fermezza, così da attrarre l’interesse degli investitori e rassicurare il popolo che il Paese ritroverà la tranquillità. Purtroppo però secondo molti si tratta di una maggioranza fragile e quindi nel breve termine potremmo pure tornare a elezioni».
Come le è sembrata questa campagna elettorale? Come ha visto il popolo greco?
«Si è trattato di una campagna elettorale breve e sotto tono anche per la convocazione-lampo dei comizi. Nessuno dei partiti è riuscito a risaltare tramite gli spot politici, alcune figure chiave della politica greca. Il popolo greco ha affrontato la campagna elettorale con indifferenza».
Rimane però il fatto che Tsipras ha vinto e non di poco. Quali crede siano stati i suoi punti di forza?
«Tsipras è un leader che dà continuità e ha carisma. Il suo punto di forza, che poi è quello su cui ha centrato la campagna elettorale, è che riuscirà a proseguire i negoziati per le condizioni del memorandum con la Ue. Il problema è che ormai l’accordo è stato votato dal Parlamento, quindi lo dovrà mettere in pratica. Penso però che Meimarakis (il capo dei conservatori di Nea Dimokratia ndr) sia stato una rivelazione per la maggior parte dei cittadini. Si è presentato in modo molto diverso dal suo predecessore, Antonis Samaras. Ha usato un linguaggio diretto e spontaneo, oltre ad avere aperto subito a un governo di coalizione, cosa che Tsipras ha escluso a priori fin dal primo momento».