Il Sole Domenica 6.9.15
il tempo della vita
Scorre come un fiume
di Mauro Dorato
Il tempo ha un ruolo centrale sia nella descrizione del mondo esterno sia nella nostra esperienza cosciente. Tuttavia, il tempo fisico e quello mentale hanno caratteristiche molto diverse, in particolare per ciò che riguarda il presente, la sua estensione temporale e il suo presunto scorrere. Per il senso comune esiste solo ciò che accade ora e nella nostra vita il presente ha un’importanza essenziale. Ma nella fisica il presente semplicemente non esiste e ciò non solo a causa del fatto che le leggi valgono sempre ma anche perché, grazie alla relatività di Einstein, abbiamo compreso che ogni divisione dell’universo in un passato, presente e futuro cosmici ha un carattere puramente convenzionale. Il presente fisico si riduce letteralmente a un punto, ed è solo relativamente ad esso che tale divisione ha un significato oggettivo. Ne consegue che, in un certo senso, eventi passati e futuri esistono al pari di quelli presenti.
Il conflitto tra tempo fisico e mentale non si ferma qui. Puntiforme o esteso ai confini dell’universo che sia, il presente fisico è privo di durata. Pur nelle loro profonde differenze filosofiche, sia per Newton che per Leibniz il presente – essendo rispettivamente l’insieme di momenti o di eventi tra loro coesistenti – è istantaneo e quindi temporalmenteinesteso. Recenti esperimenti mostrano invece che la coscienza del momento presente, come già intuito da William James e da Husserl tra altri, è un processo temporale esteso nel tempo per qualche secondo. Poichè il presente dell’esperienza non si riduce a un flash istantaneo sul mondo interno ed esterno, l’”attimo” della percezione cosciente è temporalmente esteso perché i processi di integrazione cerebralirichiedono tempo. Se la coscienza del momento presente non avesse un’estensione temporale e non fosse quindi accompagnata da una ritenzione di ciò che è appena stato e un’anticipazione di ciò che sta per avvenire, non saremmo in grado di comprendere né un enunciato né una melodia. Percepiremmo parole e note staccate l’una dall’altra e non avremmo nemmeno la consapevolezza di una successione temporale, ma, come era già chiaro in Kant, solo una successione consapevolezze irrelate. Nel presente percepito, passato e futuro immediati sono invece fusi insieme in modo continuo, dato che il carattere anticipatorio della percezione dell’ora è essenziale per intervenire in modo efficace nella catena causale del mondo: si pensi a quando evitiamo un oggetto lanciato contro di noi anticipandone la traiettoria. Allorché la soglia di qualche secondo è ulteriormente estesa nel tempo, la fusione del passato ricordato nel futuro anticipato genera la sensazione di un Io che nel tempo cambia pur mantenendo la sua identità: come ebbe a scrivere Borges: «Il tempo è la sostanza di cui sono fatto.. è un fiume che mi trascina, ma io sono il fiume…». L’immagine del fiume che scorre esprime efficacemente la credenza del senso comune che il tempo passa; ma la fisica contemporanea non riesce a dar conto del fatto che lo scorso Natale diventa sempre più passato mentre quello prossimo si avvicina sempre più. E pur il tempo scorre !.
Ne segue che uno dei compiti più importanti della filosofia della scienza è cercare di comprendere il rapporto tra queste due immagini del tempo utilizzando tutto ciò che è a sua disposizione tra cui, ovviamente, le neuroscienze. Magari per scoprire che la descrizione fisica del tempo è, come ebbe a dire Einstein a Carnap, irrimediabilmente incompleta.