mercoledì 16 settembre 2015

Il Fatto 16.9.15
L’Unità e il dissesto della memoria

Questione di competenza, e di storia. Le alluvioni mettono in ginocchio l’Emilia, i disastri costano miliardi allo Stato, l’incuria avanza, ma l’Unità ha la soluzione: facciamo come Barcellona. La via maestra ci viene illustrata da Erasmo D’Angelis, renzianissimo direttore, che in un’intera paginata racconta la meravigliosa intuizione della capitale catalana. Qual è? La “spinta delle grandi opere delle olimpiadi del 1992”, gli riferisce deciso il presidente di Gdf Suez, azionista, privato, di maggioranza del gestore idrico della città, e della rete che permette il deflusso delle acque. Ma conta anche la storia:
il nostro fa infatti risalire la rivoluzione copernicana addirittura a Pasqual Maragall, alcalde di Barcellona tra il 1982 e il 1997. Tutto giusto, ma si nota un’assenza: chi scrive è stato fino a due mesi fa il direttore della struttura tecnica di missione di Palazzo Chigi per il dissesto idrogeologico. Da dove lanciava pensose interviste, come una, celebre, rilasciata al Foglio, in cui smontava “la bolla dell’allarme ambientalista sul dissesto”: “Altro che 80 miliardi per rimettere al sicuro il Paese da frane e alluvioni, ne servono solo 21”. Al resto, bastano le Olimpiadi e la “spinta delle grandi opere”. E un pizzico di storia.