Corriere La Lettura 6.9.15
Magna Charta troppo zelo
di Marco Rizzi
Una mostra alla British Library celebra gli otto secoli della Magna Charta come radice della libertà moderna. Da essa, la certezza del diritto si sarebbe diffusa nel mondo, con la Dichiarazione d’indipendenza americana fino alla Dichiarazione universale dei diritti umani del 1948. Magna Charta è sinonimo di «costituzione delle libertà», afferma Bill Clinton in un video. La dichiarazione dei diritti dell’uomo e del cittadino della Rivoluzione francese è liquidata in una didascalia: «La Francia rivoluzionaria pose minor enfasi sui diritti stabiliti nelle antiche costituzioni. Parecchi britannici si dilettarono a paragonare la libertà francese alla loro, sancita dalla Magna Charta». Non è solo il contrasto tra la visione anglosassone, fondata sulle libertà individuali, e la continentale, basata sull’eguaglianza nella cittadinanza. Eleanor Roosevelt, in un altro video, sostiene che la Dichiarazione del 1948 valeva sì da moderna Magna Charta dell’umanità, ma la sua approvazione fu «un evento comparabile» anche «alla dichiarazione dei diritti dell’uomo da parte del popolo francese». Una visione più equanime rispetto a quella di chi, pur di rinsaldare l’asse Gran Bretagna-Usa, è disposto a pagare il prezzo di qualche omissione.