mercoledì 30 settembre 2015

Corriere 30.9.15
Angelo Guglielmi «Con me politici tremebondi Facevo ciò che volevo»
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ROMA Michele Anzaldi dice che nessuno del Partito democratico vuole più andare ospite a RaiTre.
«Ma non è vero, mi pare che a Ballarò si presentano lo stesso». Angelo Guglielmi ( nella foto ), 86 anni, critico e scrittore, quella rete l’ha diretta dal 1987 al 1994. Di più: fu una creatura sua e faceva il 10 per cento come niente.
Dire: «Questi non sanno chi ha vinto» è una bella ingerenza. A lei è mai capitato?
«Figuriamoci, nessuno si azzardava a contestarmi nulla, i politici erano tutti tremebondi di intervenire, potevo fare quello che volevo».
Li intimoriva lei, forse .
«Guardi, stavano zitti non perché fossero generosi e libertari o avessero più rispetto per la libertà d’espressione».
E allora come mai?
«Noi facevamo una grande tv, due prime serate al giorno, una dietro l’altra. La nostra presenza gli conveniva, il gradimento era altissimo».
Oggi cosa resta di quel che fu?
«C’è qualcosa che ancora brilla, Chi l’ha visto , Fazio. Ma è poca roba. I talk show si ravvivano solo con Salvini che, come tutti i gradassi, fa presa. Massimo Giannini è bravissimo, un professionista eccellente. Ma sulla carta stampata, non è da video».
E cosa non c’è più?
«La formula vincente di Raitre si è esaurita da tempo e non ne è stata trovata una nuova. C’è poca competenza di chi fa televisione, noi ogni mese selezionavamo nuovi giornalisti, tutti presi dalla strada. Ci volle coraggio a lanciare uno come Giuliano Ferrara».
La riforma della Rai va avanti.
«Però la mano dei partiti non è stata tolta, anzi. L’impianto è rimasto quello di sempre, la spartizione prosegue come e più di prima».
Lottizzazione continua .
«Questo andrebbe colpito, non serve attaccare le debolezze di Vianello».
G.Ca