domenica 27 settembre 2015

Corriere 27.9.15
Nuova richiesta della minoranza
Norme transitorie nel mirino
di Mariolina Iossa


ROMA Rassicurare, sopire, tranquillizzare. Se il weekend politico del ministro delle Riforme, Maria Elena Boschi, in giro da Trieste a Ancona, è stato all’insegna della mano tesa, la settimana politica che sta per aprirsi appare comunque foriera di nuovi possibili scontri all’interno della maggioranza. Si prendano le disposizioni transitorie, cioè quelle norme che dispongono come sarà composto il nuovo Senato se, al momento dell’effettiva entrata in vigore della riforma, non sarà approvato una legge elettorale per consentire ad ogni Regione di esprimere i propri rappresentanti in Senato. Oppure, qualora al momento della scelta del Senato, non sia previsto il voto in alcune Regioni. Tali norme hanno già avuto lettura conforme dei due rami del Parlamento. Ora però, modificato il sistema elettivo nel senso che sono i cittadini a scegliere e le Regioni a «designare», le norme transitorie ispirate a un modello indiretto, dovranno essere modificate? E quando?
«Se il governo vuole chiudere sul Senato, le norme transitorie vanno cambiate ora. Altrimenti si rischiano problemi nei voti e “rimpalli” con la Camera» è l’umore della minoranza, che teme che il governo voglia rinviare il problema alla prossima legislatura.
L’altro fronte è quello interno a Ncd, dove Gaetano Quagliariello insiste su un cambiamento della legge elettorale nel senso di un voto di coalizione. Oppure bisognerà «accettare, con tutto il rispetto per Renzi, un’alleanza che se continua così diventa un’annessione, perché la legge elettorale», non modificata, «non consente alleanze». Ma per Alfano, «non è un caso se nell’Italicum abbiamo lasciato una clausola temporale, una zona grigia che la rende inapplicabile fino a luglio 2016. Non sarebbe un torto al buon senso intervenire durante questo periodo».
Intanto sugli 85 milioni di emendamenti del leghista Calderoli, il ministro Boschi dice che «il presidente Grasso non ha ancora deciso» ma «confidiamo che trovi la soluzione, nel rispetto del regolamento». E su eventuali sorprese del voto segreto, manda a dire: «Innanzitutto dobbiamo ancora vedere se ci saranno o meno voti segreti, perché non abbiamo gli emendamenti e non sappiamo cosa deciderà il presidente del Senato». Se ci saranno, «li affronteremo come li abbiamo sempre affrontati assolutamente senza paura».