domenica 20 settembre 2015

Corriere 20.9.15
Il retroscena
Il pranzo a Brescia e l’attacco da sinistra sulla «disinformatia»
di M. Gu.


ROMA Le parole che hanno fatto infuriare Renzi, Bersani le ha pronunciate a Brescia, dove è andato a visitare la mostra «Brixia. Roma e le genti del Po» a Santa Giulia. Con lui (e poi insieme a pranzo) i senatori Paolo Corsini e Massimo Mucchetti. Il quale condivide le perplessità di Bersani: «Un accordo presuppone colloqui che non ci sono mai stati. Se fossimo nella vecchia Unione sovietica dovrei parlare di disinformatia del Cremlino. Purtroppo non c’è stata nessuna trattativa, ma solo un tavolo istituzionale immediatamente delegittimato dal premier». Cosa chiede la minoranza? «Siamo da sempre disponibili a un accordo che riconosca l’elezione diretta a suffragio universale, nel quadro delle elezioni regionali. Ma senza pasticci». E se Renzi vi porta al voto? «Dovrebbe farlo con il sistema proporzionale, rieleggendo il Senato tale e quale... Non sta né in cielo, né in terra». Corsini, ex sindaco di Brescia, si dice «sconcertato» da Palazzo Chigi: «A luglio una trentina di senatori, che pesano come tre gruppi, trasmettono a Renzi un documento su elettività, funzioni di garanzia, ricentralizzazione del sistema delle autonomie. Stiamo ancora aspettando una risposta». E le trattative? «Nessuno di noi firmatari, come Chiti, Migliavacca, Gotor, è mai stato interpellato».