venerdì 18 settembre 2015

Corriere 18.9.15
Il capogruppo dei Cinque stelle
«Parlamento sotto ricatto. Confidiamo in Mattarella»
intervista di Alessandro Trocino


ROMA Gianluca Castaldi ha gli occhi rossi, la cravatta allentata, i capelli arruffati: «Ho dormito 2-3 ore in tre giorni. Io la vivo dentro la politica e mi fa stare male». Il capogruppo del M5S, perito informatico, diplomato all’Isef, è nel suo ufficio, in una pausa della battaglia.
Senatore, a che punto siamo?
«È una situazione delicatissima. La minoranza ha l’ultima chance per dimostrare che fa sul serio».
Il presidente Grasso potrebbe avere un ruolo chiave.
«Grasso si è sempre messo a disposizione del governo. Ha avuto mille possibilità per smarcarsi ma non lo ha mai fatto. Non è mai stato un arbitro imparziale. E lo dico io che ho il tesserino da arbitro».
Ora potrebbe decidere di non accettare gli emendamenti sull’articolo 2 della Costituzione.
«È il momento di riscattarsi. Anche perché queste riforme sono una catastrofe per l’Italia».
Addirittura. Non è un po’ troppo?
«L’Italicum e questa riforma ci portano in un sistema autoritario. Il Parlamento è sotto ricatto del governo».
Lei crede che ci sia una disegno autoritario?
«Io credo che si siano spaventati. Quando nel 2013 ci hanno visto arrivare, hanno capito che non eravamo ricattabili. E hanno ideato una riforma per farci fuori».
Tutti insieme? Non è un po’ troppo semplicistica questa storia di tutti cattivi e voi buoni?
«Non ci sono differenze. Sono bande di affaristi. Una volta votavo e ci credevo. Poi li ho visti qui dentro».
Tutti corrotti, tutti malvagi.
«È un sistema. Ci sono anche onesti che entrano con ideali. Poi si ritrovano in un giro di condizionamenti. Gli ideali si perdono e non ci sono più uomini liberi».
Ha sentito Grillo in queste ore?
«Gli ho mandato un messaggio quando è stato condannato. Gli ho chiesto scherzando che tipo di arance voleva per la galera. Mi ha mandato uno smiley ».
Avete chiesto un confronto con Mattarella.
«Ho riletto il suo discorso del 2005, quando criticava le riforme di Berlusconi. Cambi Berlusconi con Renzi e ci siamo. Sembra scritto da uno di noi. Se ci fosse stato Mattarella al posto di Napolitano, forse ora saremmo al governo. Il capo dello Stato è una persona rispettabile: non lo tiriamo per la giacchetta, ma queste riforme sono un banco di prova anche per lui».