mercoledì 16 settembre 2015

Corriere 16.9.15
Il Pd sulla camorra parla lingue diverse e rischia di rimuovere il problema reale
di Marco Demarco


La camorra, si dice, alligna lì dove ci sono precarietà e bisogno, cioè al Sud. Ma si dice anche l’esatto contrario. Cioè che la camorra si sposta lì dove c’è la ricchezza, cioè al Nord; e noto è il paradosso di Saviano secondo cui «dal Sud fugge via anche la criminalità». Si dice che la camorra «strangola» l’economia del Sud, ma anche che le eccellenze meridionali se ne fregano della camorra. Si dice che la camorra è un’emergenza sottovalutata (Cantone) ma anche che Napoli brilla di mille colori (de Magistris). Si dice che contro la camorra la repressione da sola non basta, ma intanto nessuno si preoccupa di renderla efficace.
   Il discorso sulla camorra, ormai, è secondo, per genericità e inconcludenza, solo a quello sul sesso degli angeli. E se occorre una prova di tanta confusione, ecco cosa è successo l’altra sera, protagonisti Rosy Bindi, a Napoli, e Matteo Renzi dalla Gruber. In trasferta dopo le sparatorie degli ultimi giorni, la presidente dell’Antimafia è arrivata in Prefettura e, facendo sobbalzare molti napoletani, ha dichiarato: «La camorra è un elemento costitutivo di questa società, di questa città, di questa regione». Ospite negli studi La7, il premier ha invece detto: «Raccontare che ci sono regioni controllate dalla criminalità è una falsa rappresentazione del Paese, così si macchiettizza l’Italia». Difficile immaginare analisi più distanti. Eppure è così: nel Pd non si litiga solo sul Senato elettivo o sulle trivellazioni in Puglia, ma anche sul potere reale dei boss. Inevitabili le conseguenze. «Abbiamo bisogno di investigatori più capaci di leggere le strategie criminali», ha lamentato infatti, non a caso, il procuratore nazionale Roberti. Nel frattempo si discute molto delle dichiarazioni «offensive» e «lombrosiane» della Bindi, poi solo in parte corrette. E poco, anzi nulla, delle frasi panglossiane di Renzi. Se però all’indignazione per quelle si aggiunge l’indifferenza per queste, il cerchio si chiude e la rimozione della questione criminale finisce per diventare irreversibile.