mercoledì 16 settembre 2015

Il Fatto 16.9.15
3,4 miliardi
Sanità, il nuovo taglio che Renzi fingerà di non fare
di Carlo Di Foggia


Ai tempi di Giulio Tremonti, i tagli lineari avevano almeno un pregio: venivano presentati per quello che erano. Da quando a Palazzo Chigi siede Matteo Renzi, la vulgata mediatica che alimenta il dibattito sulla spending review si è arricchita di una nuova fattispecie: il taglio per mancato aumento. S’intende quella strana forma di scure lineare che ha colpito quest’anno il Sistema sanitario nazionale e che, se l’esegesi delle parole del premier è corretta, si avrà anche l’anno prossimo. Lunedì sera, a Otto e mezzo (La7), Renzi ha infatti annunciato che nella prossima legge di stabilità sono esclusi i tagli alla sanità ma “male che vada ci saranno le stesse cifre di quest’anno”. Ovvero, circa 109,7 miliardi. Tutto bene quindi? No, perché si tratta della stessa operazione che nel 2015 ha tolto 2,35 miliardi alla sanità pubblica. Tagli previsti dalla legge di Stabilità dello scorso anno per coprire gli 80 euro. È andata così: il governo aveva ventilato una scure da 4 miliardi al comparto, gestito per due terzi dalle Regioni a cui veniva lasciata libera scelta su quali voci sforbiciare per arrivare alla cifra finale. Alla fine, il due luglio scorso i governatori si sono accordati con l’esecutivo per un taglio da 2,3 miliardi. Come? Semplicemente rinunciando in toto all’aumento del fondo nazionale, con la promessa che si trattava di una misura una tantum. Nello stesso momento, il ministero della Sanità firmava un “Patto per la salute” con le Regioni in cui si diceva che tutti i risparmi ottenuti nel settore, rimanevano nel settore, e invece sono serviti per altro. E adesso, magari, per abolire l’Imu. Il premier, infatti, pensa di rifare la stessa operazione. Per la Cgil, nel 2016 si rischia così un taglio di 3,4 miliardi, equivalente all’aumento del fondo previsto nel 2016 proprio dal “Patto per la salute”, soldi “necessari per poter garantire le prestazioni”, ha spiegato Massimo Cozza, responsabile sanità del sindacato di Corso d’Italia. A conti fatti, in soli due anni al comparto verranno così tolti quasi 6 miliardi di euro. Un taglio lineare, niente di più. Ma il governo potrà venderlo come un semplice “mancato aumento”. Geniale no?