domenica 23 agosto 2015

Repubblica 20.8.15
Lo stress da passerella (tanto c’è il cinema
di Natalia Aspesi


ERA ormai la sola erede di Kate Moss, l’unica nuova star delle modelle, perché la moda era riuscita a spegnerle e a uniformarle e a preferirle bruttine e insignificanti per impedire che diventassero, come un tempo, costose e famose. Ma Cara Delevingne ce l’aveva fatta, perché ricca di famiglia, spiritosa, non sottomessa e audace: e si sa, basta niente in quel mondo leggero e ansioso, per diventare famose, se te lo permettono: e Cara veniva richiesta da ogni rivista, da ogni azienda, da ogni stilista, da pubblicitari e fotografi, per lo sguardo particolarmente torvo sotto le spesse sopracciglia, e perché sulla passerella mostrava la lingua alle dame in prima fila, faceva smorfie e ballava. «È il Charlie Chaplin della moda», l’aveva definita Karl Lagerfeld.
Ma a 23 anni, quel mestiere iniziato a 10 davanti all’obiettivo di Bruce Weber, un mestiere ancora sognato dalle ragazzine, le è diventato insopportabile. «Orribile e disgustoso » lo ha definito in una intervista al Times . Degradante, faticoso, schiavista, capace di rovinare una vita giovane: «Impossibile evitare lo sfruttamento sessuale se vuoi lavorare». Pareva che il mondo della moda fosse più gay che etero, ma evidentemente non è così, anche tra passerelle e studi fotografici e feste, in una imitazione del grande lusso e della gran vita, il corpo femminile, soprattutto molto giovane, «è ancora una merce che viene sottoposta a cose tremende ». Senza neppure il premio di diventare celebre come Cara che oggi dice: «È un mestiere che non ti fa crescere come essere umano. Che a vent’anni ti fa sentire già vecchia, e ti fa odiare il tuo corpo, il tuo aspetto e te stessa, come se fossi senza futuro». Sono rivelazioni che si ripetono da anni, ogni volta smentite, ma non tutte possono permetterselo. Cara può, anche perché alcune aziende non la vogliono più da quando l’hanno sospettata di far uso di droga. Ma soprattutto perché è arrivata al cinema, e il clamoroso addio alla moda le serve anche per il lancio del suo primo film, Paper Towns , in uscita, storia per adolescenti in cui lei è una ragazza che fa cattiverie ma che alla fine diventa buona e arditamente si libera da un futuro noioso di sposa e madre. Ha già girato altri quattro film che non paiono imperdibili e intanto per rendersi sempre più interessante ha confermato la sua bisessualità e il suo legame con la cantante Annie Clark, in arte St.Vincent. E sta facendo propaganda affinchè i giovani non si droghino.