lunedì 24 agosto 2015

La Stampa 24.8.15
La Festa dell’Unità 2015
Domani il via alla kermesse nazionale


Milano Il titolo scelto è «C’è chi dice sì. Dalla parte di chi cambia l’Italia». E tutto suona meno che un’apertura alla minoranza. Ma è dalla Festa dell’Unità di Milano che passa il tentativo del presidente del Consiglio Matteo Renzi di ricompattare il Pd. E trovare al Nord i numeri che mancano a Roma. Si parte domani sera, con il presidente del Senato Pietro Grasso e la vicesegretaria dem Debora Serracchiani, seguiti dal concerto di Giuliano Palma. Parole e musica per due settimane ai giardini Indro Montanelli, pieno centro, per lo sdegno del centrodestra cittadino.
La chiusura, il 6 settembre, è tutta per il segretario premier Matteo Renzi. Che prima lascerà spazio a nemici ed ex amici, inclusi i «big» della minoranza Pd, da Bersani a Speranza, fino a D’Alema e Cuperlo. Sullo sfondo c’è la campagna già lanciata per le comunali del 2016 e le relative primarie. L’attuale sindaco Giuliano Pisapia ha da tempo annunciato che non si ricandiderà, ma a sinistra non passa giorno senza che si cerchi di fargli cambiare idea. «Non abbiamo l’ansia del totonomi, e non penso che Renzi verrà qui ad indicare un candidato», assicura il segretario milanese del Pd Pietro Bussolati