La Stampa 30.8.15
Patto Mediterraneo fra Italia e Israele
“Insieme per lo sviluppo e contro Isis”
Il vertice di Firenze Renzi-Netanyahu: valori comuni, dalla cultura alla tecnologia
Cena di lavoro nella sala “dove lavorava Machiavelli” e giro turistico in T-shirt
di M. Mo.
«Uniti contro la barbarie del terrorismo e per la prosperità del Mediterraneo»: Matteo Renzi e Benjamin Netanyahu parlano all’unisono nella cornice di Palazzo Vecchio, sottolineando un legame fra i due Paesi «che non è solo politico ma di identità» come riassume il presidente del Consiglio.
«Ciò che ci unisce è la cultura, la società e la tecnologia» dice Renzi accogliendo il premier ospite, spiegando che l’Italia è «a fianco di Israele nella lotta al terrorismo contro la barbarie come per la pace e la stabilità in Medio Oriente e nel Mediterraneo». Netanyahu risponde definendo «storico» il discorso pronunciato in luglio da Renzi alla Knesset proprio perché basato «sui valori comuni» e indica nell’Italia una nazione «minacciata oggi dal terrorismo più orribile» e al tempo stesso «un hub della tecnologia sin dai giorni di Vasari e Michelangelo» con la quale disegnare un’«agenda comune per affrontare le sfide che ci aspettano».
Gli abbracci, gli sguardi e le parole che i due leader si scambiano descrivono un’intesa, politica e personale, che fa da cornice a quanto hanno in mente di realizzare. «L’Italia e l’Europa sono minacciate da ondate di emigranti e dal radicalismo islamico - afferma il premier di Gerusalemme - assieme possiamo sviluppare le tecnologie che servono a favore della crescita dell’Africa» per contribuire a sanare tali problemi. «Il nostro è un patto che guarda alla generazioni future» aggiunge l’inquilino di Palazzo Chigi, spiegando che la cena con le consorti si svolge nelle Sala delle Udienze «dove Machiavelli lavorava». Netanyahu coglie l’occasione per ribadire l’opposizione all’accordo sul nucleare iraniano «perché consentirà a Teheran di essere più aggressiva in Medio Oriente e Nordafrica» e Renzi evita, con un gesto di ospitalità, di ribadire il noto sostegno dell’Italia all’intesa di Losanna.
Si concludono così le 72 ore di Netanyahu nel nostro Paese che lo hanno visto, nell’ultima giornata, visitare Firenze con la moglie Sara vestito come un turista qualsiasi (t-shirt a strisce bianche e celesti) sebbene circondato da un esercito di addetti alla sicurezza.