sabato 29 agosto 2015

Il Sole 29.8.15
Le polemiche. Il sindaco tornerà a Roma solo a settembre - I dubbi dei giuristi sulle scelte del governo
Bufera delle opposizioni su Marino: commissariamento fuorilegge, al voto roma


Acque sempre agitate attorno al Campidoglio. Dopo la decisione del governo, giovedì, di “affiancare” il predetto di Roma Franco Gabrielli al sindaco Ignazio Marino per risolvere il post inchiesta Mafia Capitale, l’opposizione ha messo nel mirino lo stesso prefetto, facendo leva sull’incertezza giuridica, evidenziata da alcuni giuristi, che c’è intorno alla decisione del governo.
Subito all’attacco Renato Brunetta, capogruppo di Forza Italia alla Camera: «Ho letto un’agenzia dell’ineffabile Gabrielli, quello che non vede, non sente e non parla. Ieri nel suo entourage girava la battuta “Roma ha due Papi, può avere due sindaci”. Avere due sindaci è un fatto aberrante dal punto di vista democratico». Pronta è arrivata la replica, con una nota dell’ufficio stampa della prefettura: «Spiace che l’on. Brunetta abbia inteso utilizzare una frase che il Prefetto di Roma non solo non ha mai pronunciato ma che non ricorda neppure di avere mai udito pronunciare dai propri collaboratori». Al che Brunetta ha controreplicato: «Spiace che il super-sindaco di Roma smentisca una battuta invece di rispondere ai rilievi giuridici gravi e ineludibili che questa specie di sub-commissariamento messicano di Roma pone anzitutto al Capo dello Stato».
Le opposizioni quindi continuano a chiedere le urne e parlano di un «commissariamento fuorilegge». Gabrielli, da parte sua, è già operativo anche se, sul suo “affiancamento” al sindaco, chiederà lumi al Viminale. Per la prossima settimana è previsto un vertice sindaco-prefetto e l’avvio del tavolo interistituzionale sul Giubileo. I due si sono sentiti ieri nuovamente al telefono. Marino, secondo quanto si apprende, dovrebbe terminare le sue ferie oltreoceano e tornare a Roma i primi di settembre. L’1 o il 2. Intanto continua la polemica sulla sua assenza. Ad attaccare non è solo Fi. Qualche dubbio sorge anche nella maggioranza di centrosinistra che sostiene Marino, con il consigliere radicale Riccardo Magi che ha sottolineato come non sia chiaro «sulla base di quale norma e con quali atti si intenda affidare, o sia già stato affidato al prefetto l’incarico di stabilire insieme al Sindaco di Roma un piano per l’adozione di atti di indirizzo negli otto ambiti di intervento», cioè quelli più colpiti da Mafia capitale. L’avvocato amministrativista Gianluigi Pellegrino, fa notare che «se per il Giubileo il Consiglio dei ministri ha adottato specifici provvedimenti, per il nodo mafia Capitale no: è stata approvata solo la relazione del ministro Alfano. Solo con una legge si può prevedere, per altro con rigorosi limiti costituzionali, interventi dello Stato sul Comune». Diversa, in parte, la lettura di Federico Tedeschini, docente di Diritto pubblico alla Sapienza e anche lui avvocato amministrativista. «Formalmente - ha detto - la decisione del governo è ineccepibile: giuridicamente tiene. Né vedo reali possibilità di impugnare i provvedimenti di fronte al Tar. Altra cosa è la sua utilità».