Il Sole 29.8.15
Stretta sui media. Sotto accusa per corruzione
Indagati due dirigenti del sito del «Quotidiano del popolo»
di R.Es.
Indagati per corruzione due dirigenti della società che gestisce il sito del principale giornale del Partito comunista cinese, il Quotidiano del popolo. Liao Hong, presidente di People.cn, è stato sottoposto a “misure restrittive obbligatorie”, un termine che in genere indica l’arresto, in quanto sospettato di crimini legati alla corruzione; il vicepresidente della società, Chen Zhixia, è pure indagato.
Liao,che è stato anche direttore del giornale, ha una lunga militanza con il Quotidiano del popolo. Nel 2009 ha vinto un premio giornalistico di primo piano messo in palio dal governo.
I due dirigenti non sono raggiungibili e non è chiaro se abbiano un avvocato. «Le indagini proseguono», ha dichiarato il procuratore. Il Quotidiano del popolo, in un comunicato pubblicato sul suo sito, ha sottolineato di aver chiesto alla società di cooperare con gli investigatori e ha assicurato la piena operatività delle pubblicazioni.
Non si tratta dell’unica indagine sull’influente settore dei media di Stato, parte di una stretta più ampia sulla corruzione avviata dal presidente Xi Jinping nel 2012. Guo Xhenxi, direttore della pubblicità della China Central Television e direttore generale del canale economico-finanziario, è stato in carcere nel giugno 2014 per sospetta corruzione; diversi produttori, quadri e giornalisti del network televisivo sono stati indagati di recente.
Sebbene il governo mantenga le redini sui media cinesi, una serie di riforme attuate nell’ultimo decennio ne ha indebolito parzialmente il controllo, accrescendo - seppure in maniera limitata - l’indipendenza editoriale delle testate. Di conseguenza si assiste a periodici giri di vite sui mezzi di informazione, incluso l’arresto di giornalisti accusati di aver tradito o messo in discussione la linea e la censura del Partito comunista.