sabato 29 agosto 2015

il Fatto 29.8.15
Squinzi pronto per il Pd renziano
di Stefano Feltri


UNO LEGGE le dichiarazioni di Giorgio Squinzi, il presidente di Confindustria, e pensa che sia una non notizia, il cane che morde l’uomo: “Il sindacato è mediamente un fattore di
ritardo in Italia”. E lo dice per sottolineare la differenza con i sindacati che alla Electrolux hanno appoggiato il lavoro straordinario a Ferragosto. Parole normali, dal leader degli industriali. Mica può fare l’operaista. Però c’è altro: il ministero del Lavoro spara numeri inventati per dimostrare che gli incentivi alle assunzioni funzionano. “Sicuramente solo chi fa sbaglia”, è il commento zen di Squinzi che, in effetti, rappresenta le imprese che si sono prese fino a 8.000 euro per ogni lavoratore assunto o stabilizzato (posti di lavoro aggiuntivi non ce ne sono, dicono le statistiche, ma le imprese hanno risparmiato parecchio). E allora, ci si può stupire se Squinzi si lascia sfuggire “non mi resta che iscrivermi al Pd”, salvo poi precisare che lo farebbe “se fanno tutte le cose che ha detto Graziano Delrio”. Il capo degli industriali parlava alla Festa nazionale del Pd dove, per dire, il fuoriuscito Stefano Fassina non è stato invitato. In un Pd così, in fondo, Squinzi non è di sicuro quello più a destra.