lunedì 24 agosto 2015

Corriere 24.8.15
I fantasmi neonazisti che turbano la Germania
di Giuliana Ferraiono


L’ emergenza profughi incendia anche la Germania, che dopo due notti di scontri tra estremisti di destra e polizia si ritrova a fare i conti non solo con una nuova ondata di xenofobia, ma anche con i fantasmi di un passato che fa ancora paura e suscita vergogna. Tanto che adesso Berlino parla della «più grande sfida dopo la riunificazione», non solo per la Germania, ma per tutta l’Europa. Una prova «più grande del salvataggio greco o della crisi finanziaria», come ha affermato alla radio pubblica Ard il vice cancelliere Sigmar Gabriel (Spd). In Germania i profughi non arrivano stipati in barconi malandati, ma via terra. I numeri, però, sono altrettanto allarmanti. Le stime per quest’anno indicano un afflusso record di quasi 800 mila rifugiati, quattro volte di più del 2014. L’insofferenza cresce: solo nel primo semestre dell’anno sono stati registrati circa 150 incendi dolosi e altri attacchi contro i centri di accoglienza dei rifugiati. L’ultimo nel weekend, in occasione del trasferimento di un gruppo di rifugiati in un centro a Heidenau, a sud di Dresda, in Sassonia, dove alcune centinaia di militanti della Ndp, il partito nazional democratico di stampo neonazista, ha scatenato una vera e propria guerriglia contro la polizia, con lancio di sassi, bottiglie e petardi. È un comportamento «indecente e indegno», sostiene il ministro tedesco degli Interni Thomas de Maiziere, che promette «tolleranza zero contro razzismo e xenofobia». La ministra della Difesa, Ursula von der Leyen, chiede «un atto di forza» e mette a disposizione l’esercito. Gabriel, che è ministro dell’Economia, si dice favorevole a triplicare il sostegno finanziario alle municipalità che accolgono i profughi. La Germania, prima destinazione dei rifugiati in Europa, può e deve far sentire il proprio peso, anche economico. Ma solo una politica europea unitaria potrà dare risposte efficaci all’emergenza immigrazione.